Economia

Il G7 del Lavoro si svolgerà a Torino: capitale dell’industria 4.0

Il Lingotto di Torino

Il G7, con tutti i ministri dell’Industria, della Scienza e del Lavoro, si incontreranno a  Torino,  nel complesso del Lingotto dal 26 settembre al 1° ottobre 2017.

Sembra questa infatti la decisione emersa nei giorni scorsi in una riunione operativa utile per chiarire le linee  esecutive dell’incontro che dovrebbe avere questi tra gli argomenti: «innovazione, competenze e lavoro nell’era digitale». Per questo la Camera di Commercio ha voluto candidare Torino come capitale italiana della Smart Industry, la “fabbrica intelligente”, ovvero ciò che più semplicemente viene definita Industria 4.0

Un percorso ancora tutto da progettare ma su cui il presidente dell’ente, Vincenzo Ilotte, punta convinto per aumentare il  «simbolico di un titolo che riconosce la leadership in questo campo che la città riveste di fatto».
Nel passato la Camera di Commercio e i rappresentanti degli enti locali utilizzavano questi appuntamenti internazionali per promuovere la città dal punto di vista turistico o enogastronomico. Ma ora si vuole mettere a punto un tour basato sulle «eccellenze della ricerca e del sistema produttivo locale».
Politecnico e Università sono già al lavoro, e con loro  l’Unione Industriale di Torino, il Comune e la Regione Piemonte.
«Torino – spiega  Ilotte – è in grado di tenere insieme tutta la filiera di quella che molti considerano come la nuova rivoluzione industriale. Qui c’è l’eccellenza della ricerca e del manifatturiero. Abbiamo le carte in regola per riprendere quel ruolo di capitale del settore che abbiamo avuto nel passato».

Per ora conosciamo solo le date: il 26 e il 27 settembre si svolgerà il G7 Industria, il 28 e il 29 quello della Scienza e il 30 settembre e il 1 ottobre si affronteranno i temi del lavoro.

Parteciperanno i ministri di Canada, Francia, Germania, Italia, Usa, Gran Bretagna e Unione Europea. Come detto la scelta del Lingotto è legata a motivi di ordine pubblico. All’inizio si era pensato anche alla Reggia di Venaria ma i problemi logistici sarebbero stati sicuramente più complessi.

 

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