“Star Bottle”, la comunicazione verso il Deep Space, permette a chiunque – pagando una quota – di inviare messaggi multimediali (testo, immagini, audio e video) nello spazio. È la prima volta, che si ha l’opportunità di trasmettere messaggi nello spazio in modo aperto a tutti, non solo a enti militari, governativi o di ricerca.
L’idea, interamente italiana e denominata “Star Bottle – A message to Deep Space”, nasce dalla collaborazione tra M3Sat, un operatore di telecomunicazioni europeo, e Telespazio, parte del gruppo Leonardo, che ha fornito un’antenna situata al centro spaziale di Fucino.
Cinquanta anni dopo il primo messaggio inviato nello spazio dal radiotelescopio di Arecibo, avvenuto il 16 novembre 1974, Star Bottle propone nuovamente una comunicazione spaziale “per tutti”, sfruttando la frequenza di 2115 MHz, assegnata al progetto da oltre vent’anni dal Ministero dell’Impresa e del Made in Italy (Mimit).
Il “invio di messaggi spaziali” di Star Bottle è previsto per il 10 agosto 2024 entro i confini della Via Lattea, il primo di quattro lanci programmati fino al 2025. Il sistema trasforma i messaggi in codice binario e li trasmette utilizzando una parabola di 11 metri di diametro situata a Fucino, con le prime trasmissioni programmate per agosto e poi il 21 dicembre, giorno del solstizio d’inverno.
Ogni messaggio inviato sarà commemorato con un certificato di “lancio riuscito”, e ci sarà un filtro software per prevenire messaggi inappropriati.
Per inviare un messaggio nella Via Lattea, i costi sono accessibili: 14,50 euro per un testo e 29 euro per un video, attraverso la piattaforma online www.starbottle.space, che aprirà per l’acquisto dei messaggi il 1° maggio, coincidendo con l’inizio della campagna pubblicitaria in Italia e all’estero. La presentazione ufficiale del progetto è avvenuta al Senato a Roma, sottolineando che Star Bottle mira a stabilire un collegamento più profondo tra l’umanità e l’universo, ampliando le possibilità di comunicazione interstellare.
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