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Festival 2019 “Teatro e Scienza: Fisica e dintorni” a Torino

Festival 2018 "Teatro e Scienza: Matematica e altri Demoni" Maryam Mirzakhani (1977-2017 Iran/USA) - Medaglia Fields nel 2014 Opera di Angela BETTA CASALE - tecnica mista su carta Arches 56x76cm

16 spettacoli, 14 seminari e una mostra d’arte: tutto questo nella XII edizione del Festival che racconta la scienza attraverso il teatro. Intervista ad Amandio Pinheiro fondatore della compagnia teatrale Teatro Causa che prenderà parte all’evento

La dodicesima edizione del Festival “Teatro e Scienza: Fisica e Dintorni” si svolgerà nei mesi di ottobre e novembre a Torino. L’argomento di questa edizione è la fisica raccontata attraverso spettacoli teatrali e seminari tenuti da importanti divulgatori scientifici. L’evento si aprirà con la mostra d’arte, allestita presso il Palazzo della Regione Piemonte, dedicata a scienziate che hanno dedicato la propria vita allo studio di questa materia: Marie Curie, Sofia Kowalewska, Maria Goeppert-Mayer, Donna Strickland, Laura Bassi, Jocelyn Bell e Wu Jionxiong.

Tutto questo sotto la direzione artistica di un’altra donna: Maria Rosa Menzio, matematica e drammaturga.

Il Festival costituisce un mezzo per far avvicinare grandi e piccoli alla scienza attraverso il linguaggio del teatro.

Per l’occasione abbiamo intervistato Amandio Pinheiro fondatore di Teatro Causa una delle compagnie teatrali che prenderà parte alla manifestazione e omaggerà il pubblico dello spettacolo “Multi-Verso” di cui è regista.

Conosciamo più da vicino la compagnia, le loro attività e la loro partecipazione al Festival Teatro e Scienza 2019.

Come e quando nasce “Teatro Causa” e perche si chiama così?

L’associazione Culturale CAUSA nasce in Portogallo nel 2005 e viene costituita anche in Italia nel 2011, in seguito all’intensificarsi dei rapporti di collaborazione tra i due paesi.

Dell’associazione fanno parte attori, registi, tecnici teatrali e docenti di nazionalità italiana e portoghese. Si chiama così come invocazione del binomio causa/effetto. Scegliamo il primo per rivendicare la nostra posizione nel Teatro: dove l’effetto è la platea e la causa è sul palco.

Quali sono gli argomenti che maggiormente trattate nei vostri spettacoli, c’è un filo conduttore tra di essi?

In collaborazione con teatri, scuole, musei, istituti carcerari, realizziamo spettacoli con particolare attenzione ai diritti delle donne, al legame tra scienza e teatro e al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza.

Il filo conduttore risiede nella passione che il tema suscita ogni volta, anche nella sua diversità e discontinuità.

“Teatro CAUSA” è un’associazione culturale impegnata nella produzione di spettacoli dal vivo ma non solo, difatti organizzate anche corsi e laboratori. Quali sono le principali caratteristiche dei vostri corsi e qual è il target cui vi rivolgete?

I nostri corsi sono rivolti ai bambini, ai ragazzi e agli adulti non professionisti, perché crediamo che il teatro possa aiutare a vivere meglio. Attraverso un lavoro sul corpo e sulle emozioni tentiamo di aiutare i nostri gruppi a superare tensioni, timidezze, aggressività in un ambiente sicuro e non competitivo. Giochiamo e ci divertiamo insieme.

A breve avrà inizio la XII edizione del “Festival Teatro e Scienza” che quest’anno affronta la tematica della fisica, voi come compagnia quanto credete che la scienza possa essere trasmessa attraverso il teatro?

La conoscenza in generale e la scienza in particolare sono sempre state legate all’esposizione pubblica e di conseguenza al teatro o alle sue tecniche e strategie.

È un preconcetto pensare chel’evoluzione, quando fu presentata da Darwin al pubblico, mìnon abbia provocato un acceso dibattito.

La conoscenza ha sempre avuto e sempre avrà un carattere persuasivo: dopo prove ed esperimenti, le nuove teorie (o semplicemente le teorie valide) devono essere trasmesse. Anche fra di loro, gli scienziati cercano di persuadere i propri pari della validità delle proprie idee.

È così anche noi artisti proviamo a metterci in “Causa”.

Perché questo non dovrebbe interessarci? È la domanda che sempre ci poniamo dinanzi ad un nuovo progetto.

Se guardiamo il mondo con attenzione e profondità non c’è niente che non sia interessante. A volte l’unica cosa che non sembra interessante è proprio il Teatro, quando guarda solo a se stesso. In questo caso si perde il desiderio di vederlo. Un pò come il negoziante che non entra mai nelle altre botteghe simili alla sua, riuscendo a stare solo in quelle che non c’entrano niente con la propria attività.

Non so se questa analogia possa restituire la nostra passione per temi così diversi, come i cambiamneti climatici, le pseudoscienze, l’efficienza energetica, il darwinismo, l’astronomia, ecc. , temi che negli ultimi 10 anni sono stati una costante nel lavoro della compagnia.

Per l’appunto in occasione del Festival il 6 ottobre andrete in scena con lo spettacolo “Multi-verso”, di cui è regista. Cosa volete comunicare/insegnare al pubblico attraverso questa rappresentazione? Perchè uno spettatore dovrebbe venire a vedere il vostro spettacolo?

Riguardo la prima domanda: non abbiamo la pretesa di insegnare, semmai di far riflettere su un determinato problema.

Il grande fisico R. Feynman, lui sì che era un grande pedagogo, diceva che non era capace di capire una cosa se non riscoprendola di nuovo, alla sua maniera. Bene è un po’ quello che ci proponiamo quando affrontiamo un nuovo progetto: far sì che il pubblico in qualche modo riscopra con noi un determinato problema o tema.

Naturalmente non ci proponiamo di spiegare o contestualizzare storicamente il tema, facciamo com’è ovvio una selezione. Stabiliamo una gerarchia: in un determinato tema scegliamo quello che ci sembra interessante e capace di provocare polemica. La polemica in ambito scientifico è molto importante, è il carburante del progresso. Qualsiasi teoria che si proponga di cambiare la nostra visione del mondo, il nostro modo di vivere, per noi è materiale scenico, performatico, di prima scelta!

Quanto alla seconda domanda: il pubblico non deve venire ad assistere ai nostri spettacoli, a meno che non sia interessato ad avere un ruolo attivo, nello sforzo di scoprire se quello che presentiamo sia vero oppure no.

Immagine di copertina: “Maryam Mirzakhani (1977-2017 Iran/USA) – Medaglia Fields nel 2014Opera di Angela BETTA CASALE – tecnica mista su carta Arches 56x76cm

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