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Gente d’Europa, unitevi a Mega: Elon Musk e il nuovo populismo digitale

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L’ultima incursione politica di Elon Musk ha scosso il panorama europeo: il magnate sudafricano, attraverso la piattaforma X (ex Twitter), ha lanciato il movimento “Mega” (Make Europe Great Again), ricalcando il celebre slogan trumpiano “Maga” (Make America Great Again). Il messaggio, pubblicato su X e rapidamente virale con oltre 54 milioni di visualizzazioni, ha catalizzato l’attenzione di nazionalisti e suprematisti europei, rafforzando il legame tra la retorica populista americana e i movimenti sovranisti del Vecchio Continente.

Il messaggio è stato pubblicato in mezzo a un delirio di post violenti in cui Musk ha attaccato i migranti e l’opposizione, accusato le organizzazioni non governative di aver favorito l’”invasione di migranti illegali” e l’aborto, preso di mira l’epidemiologo Anthony Fauci, lodato il congelamento dei fondi americani ai programmi di assistenza internazionale, applaudito l’amministrazione Trump e autoincensato Starship e il futuro “multiplanetario” della Terra

Musk, Mega e l’onda populista

Negli ultimi anni, Musk si è progressivamente allontanato dall’immagine di imprenditore visionario per assumere un ruolo sempre più politico e provocatorio. Dopo aver espresso sostegno all’ultradestra tedesca e aver attaccato il Partito Laburista britannico, l’adozione di un messaggio pan-europeo come “Mega” appare come un ulteriore passo nella sua battaglia contro le istituzioni tradizionali e i governi progressisti.

Dietro l’hashtag e l’apparente leggerezza della provocazione, si cela un messaggio che parla a un pubblico ben preciso: i movimenti euroscettici, i nazionalisti contrari alle politiche migratorie e coloro che vedono nell’Unione Europea un’istituzione distante e burocratica. Il richiamo al modello “Maga” non è casuale, ma si inserisce in una strategia di mobilitazione digitale che ha già dato i suoi frutti negli Stati Uniti.

Una tempesta di tweet: dall’immigrazione all’aborto

Il post di Musk non è arrivato isolatamente, ma in un contesto di dichiarazioni infuocate contro migranti, ONG, opposizioni politiche e persino l’epidemiologo Anthony Fauci. I suoi attacchi alle organizzazioni umanitarie accusate di favorire “l’invasione di migranti illegali”, insieme alle critiche alle politiche sull’aborto, riflettono la linea dura di certi movimenti conservatori e amplificano il dibattito polarizzante che già domina la scena politica globale.

L’imprenditore ha anche applaudito il congelamento dei fondi americani per i programmi di assistenza internazionale, lodando l’amministrazione Trump e celebrando la sua visione di un futuro “multiplanetario” grazie ai successi di Starship. Questa combinazione di posizioni politiche e ambizioni tecnologiche rafforza l’immagine di Musk come leader di un nuovo populismo digitale, in cui l’ideologia si mescola con la promessa di un destino rivoluzionario per l’umanità.

Dove porterà il Mega di Musk?

Il sostegno di Musk a Mega potrebbe avere effetti concreti sulla politica europea? Il suo potere d’influenza è innegabile: con oltre 200 milioni di follower su X, ogni suo post ha una risonanza globale immediata. Tuttavia, la traduzione di un movimento digitale in un impatto politico reale è tutt’altro che scontata. La politica europea è frammentata, con interessi nazionali spesso divergenti, e un leader carismatico d’oltreoceano potrebbe non essere sufficiente a unificare le diverse anime del sovranismo continentale.

Tuttavia, l’intervento di Musk contribuisce ad alimentare la polarizzazione del dibattito pubblico, rafforzando sentimenti anti-establishment e fornendo ulteriore carburante alla retorica nazionalista. Seppur lontano dalle tradizionali dinamiche partitiche, il suo ruolo di megafono per certe ideologie potrebbe incidere sulle future elezioni europee, offrendo una piattaforma privilegiata a quei movimenti che cercano di capitalizzare sul malcontento popolare.

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