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Creme solari: quali scegliere e perché secondo la scienza

creme solari

Purtroppo non c’è nessun che vi spiega come usare le creme solari… e le abbiamo spesso usate in modo sbagliato… ecco come usarle in maniera consapevole

Gli appuntamenti della rivista Benessere Mag all’interno del programma radiofonico di Antenna 1 La Radio “Alziamo le vibrazioni“ continuano venerd’ 7 luglio con un argomento che interessa tutti, soprattutto in questo periodo estivo: le creme solari, protezione indispensabile per il nostro corpo e la nostra pelle.

Il programma radio, condotto da Carla Canapè, ha come tema principale il benessere e coinvolge professionisti e operatori nel campo del benessere fisico, mentale e spirituale.

Il giornalista scientifico Claudio Pasqua si confronterà con la direttrice della radio Carla Canapè nel programma di venerdì 7 luglio, a partire dalle ore 18:30.

Claudio Pasqua

Utilizzare la crema solare è fondamentale per proteggere la nostra pelle dagli effetti dannosi dei raggi solari, riducendo così il rischio di sviluppare tumori cutanei e altre patologie dermatologiche, oltre all’invecchiamento precoce della pelle. Non basta evitare l’esposizione durante le ore di picco dei raggi ultravioletti (UVA e UVB), ma è necessario adottare misure di protezione adeguate.

Si consiglia di utilizzare i prodotti per la protezione solare correttamente, seguendo le indicazioni degli esperti dell’Istituto San Gallicano di Roma, un centro specializzato nella ricerca e cura delle malattie della pelle.

Ma perché è così importante utilizzare sempre la crema solare quando siamo esposti al sole? Le creme solari svolgono un ruolo cruciale nel contrastare gli effetti dannosi del sole e nel prevenire lo sviluppo di tumori cutanei, tra cui melanomi e carcinomi basocellulari. L’applicazione regolare e corretta della crema solare aiuta anche a evitare scottature, che possono rappresentare un fattore di rischio per gravi malattie della pelle nel tempo. In particolare, le scottature durante l’infanzia aumentano il rischio di sviluppare tumori cutanei in età adulta.

Infine, per coloro che hanno una pelle particolarmente sensibile che manifesta eritemi o arrossamenti anche con una minima esposizione al sole, è consigliato seguire attentamente le regole per l’esposizione solare al fine di ridurre ulteriormente l’impatto dei raggi ultravioletti sulla pelle.

Quando si sceglie una crema solare, è possibile trovarne diverse varianti in commercio, come creme, unguenti, olii secchi o profumati, e spray. Tutti promettono un’abbronzatura ottimale, rapida e senza rischi per la pelle. Tuttavia, è importante sapere che la qualità protettiva contro i principali pericoli del sole dipende dalle caratteristiche del filtro solare.

La prima caratteristica da considerare è il fattore di protezione solare (SPF), che dovrebbe essere preferibilmente compreso tra 30 e 50+, indicando una protezione alta e molto alta. L’SPF deve essere scelto in base al proprio fototipo di pelle: per le pelli molto chiare e i capelli rossi o biondi (fototipo 1) si consiglia un fattore molto elevato (50+ o schermo totale); per le pelli chiare con capelli castano o biondi (fototipo 2) si suggerisce una protezione alta/molto alta (tra 50+ e 30); per le pelli con capelli biondo scuro e/o sensibili (fototipo 3) o con capelli castani e pelle moderatamente sensibile (fototipo 4) è possibile optare per una protezione media con SPF tra 25 e 15; infine, per le pelli scure o olivastre (fototipo 5) o le pelli scure con capelli molto scuri (fototipo 6), può essere sufficiente un SPF anche basso, tra 10 e 6.

La seconda caratteristica da verificare al momento dell’acquisto è l’efficacia del prodotto sia contro i raggi UVB che contro i raggi UVA, informazione che deve essere chiaramente indicata sulla confezione.

Infine, è importante prestare attenzione agli ingredienti del prodotto, che dovrebbero essere privi di sostanze a potenziale rischio cutaneo come alcuni conservanti e allergeni presenti, ad esempio, nei profumi.

Esistono anche regole da seguire per l’applicazione corretta delle creme solari. La crema solare dovrebbe essere spalmata almeno 20 minuti prima dell’esposizione al sole e riapplicata ogni 2 ore durante il corso della giornata, in quantità generose.

Per ottenere una protezione efficace, è necessario coprire uniformemente l’intera superficie del corpo con almeno 2 milligrammi di crema per centimetro quadro di pelle. Per fare un calcolo approssimativo, per un adulto sarebbero necessari circa 30-40 grammi di crema solare, corrispondenti a due cucchiai da tavola.

Attenzione qui: ne usiamo sempre troppo poca… se usiamo crema solare meno di due cucchiai da tavola ogni due ore, non ci proteggiamo… allora è inutile aver preso la crema a indice di protezione 50. Perché è come se ne avessimo presa una a protezione 2-3 o meno. Gli spray sono in questo caso subdoli, perché distribuiscono crema in misura inferiore.

 

Seguire queste linee guida può contribuire a garantire una protezione efficace dai raggi solari e ridurre il rischio di danni alla pelle causati dai raggi UV.

Per quanto riguarda i bambini, è consigliabile evitare le ore centrali della giornata, dalle 11 alle 16, nonostante l’applicazione corretta della crema solare. Inoltre, è consigliabile limitare l’esposizione al sole il più possibile per i bambini. Per loro, è consigliato l’uso di creme solari con filtri specifici che creano una barriera fisica contro i raggi solari, anche se si trovano all’ombra o indossano indumenti protettivi come magliette, cappellini e occhiali da sole.

La crema solare dovrebbe essere applicata anche in caso di cielo nuvoloso, poiché i raggi solari possono comunque penetrare. Inoltre, è importante riapplicare la crema dopo il bagno o la doccia, anche se il prodotto è resistente all’acqua, poiché il fattore di protezione tende a diminuire nel tempo. Ciò significa che il prodotto non garantisce più il livello di protezione specificato sulla confezione.

Il video di Fondazione Veronesi: Cosa succede se non metto la crema solare? 

 

Per appronfondire: 

Fondazione Veronesi

Istituto Superiore di Sanità EpiCentro – L’epidemiologia per la sanità pubblica

Il sito dell’AIRC 

 

 

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