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Che cos’è e come si forma uno tsunami?

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Lo tsunami è uno dei fenomeni naturali più devastanti del nostro pianeta. Si tratta di onde marine di grande altezza e potenza, capaci di causare danni enormi a comunità costiere, infrastrutture e vite umane. Il termine “tsunami” deriva dal giapponese, dove “tsu” significa porto e “namionda.

Questo termine descrive un insieme di onde marine che si propagano rapidamente a partire da una sorgente sottomarina. Queste sorgenti possono essere terremoti, frane, eruzioni vulcaniche o, in rari casi, l’impatto di meteoriti. A differenza delle onde superficiali generate dal vento, gli tsunami coinvolgono l’intera colonna d’acqua, dal fondo marino alla superficie.

La formazione di uno tsunami è generalmente legata a eventi geologici che spostano una grande massa d’acqua. Il meccanismo più comune è un terremoto sottomarino. Quando una placca tettonica si muove sotto un’altra, l’energia accumulata viene rilasciata sotto forma di onde sismiche, sollevando o abbassando il fondale marino e spostando l’acqua sovrastante. Questo movimento genera onde che si propagano in tutte le direzioni. Le frane sottomarine possono anch’esse spostare enormi quantità di sedimenti e acqua, creando onde di tsunami. Anche frane terrestri che finiscono in mare possono causare tsunami, sebbene questi tendano ad essere più locali. Eruzioni vulcaniche, sia sottomarine che esplosive, possono spostare l’acqua e generare onde di tsunami. L’esplosione del Krakatoa nel 1883 è un esempio storico di come un’eruzione vulcanica possa produrre onde di tsunami. Infine, anche se molto rari, gli impatti di meteoriti in oceani possono spostare grandi volumi d’acqua, generando onde di tsunami.

Le onde di tsunami differiscono dalle onde normali in vari aspetti. Hanno lunghezze d’onda molto lunghe, che possono raggiungere centinaia di chilometri. Si muovono molto velocemente in acque profonde, fino a 800 km/h, ma rallentano man mano che si avvicinano alla costa. In mare aperto, le onde di tsunami sono spesso di piccola ampiezza e non visibili. Tuttavia, quando si avvicinano alla costa e l’acqua diventa più bassa, l’onda rallenta e aumenta in altezza, potendo raggiungere decine di metri.

Spiegazione Fisica 

Nel caso delle onde marine, la velocità di propagazione delle onde è un fenomeno interessante che può essere descritto in termini di relazione inversa con la lunghezza d’onda. “La velocità delle onde marine è inversamente proporzionale alle radice quadrata della lunghezza d’onda, per cui le onde di tsunami, che sono estremamente lunghe, viaggiano velocissime” [1]. 

La formula che descrive questa relazione è:

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Questa formula si applica in condizioni di acqua profonda, dove la profondità dell’acqua è maggiore rispetto alla lunghezza d’onda.

Gli tsunami possono causare distruzioni massicce. Le onde potenti possono distruggere edifici, infrastrutture e porti. Le inondazioni improvvise e la mancanza di avvertimenti adeguati possono portare a un alto numero di vittime. Gli tsunami possono alterare significativamente gli ecosistemi costieri, distruggendo habitat e causando la contaminazione delle risorse d’acqua dolce. Le regioni colpite devono affrontare enormi costi per la ricostruzione e la perdita di attività economiche.

Per mitigare gli impatti degli tsunami, sono state sviluppate varie strategie. Reti di sismografi e boe oceaniche sono utilizzate per rilevare terremoti e cambiamenti del livello del mare, inviando allarmi alle coste potenzialmente colpite. Educare le comunità costiere sui rischi di tsunami e sviluppare piani di evacuazione efficaci è cruciale. Costruire infrastrutture resistenti agli tsunami e stabilire zone di rifugio sicure sono altri metodi importanti.

Gli tsunami rappresentano una minaccia significativa per le comunità costiere in tutto il mondo. Comprendere come si formano e quali sono i loro effetti è essenziale per sviluppare strategie di mitigazione efficaci e ridurre i danni. Attraverso la combinazione di tecnologie di allerta precoce, pianificazione preventiva e infrastrutture resilienti, è possibile salvare vite e ridurre l’impatto devastante di questi fenomeni naturali.

 

NOTE

[1] Giorgio Parisi. In un volo di storni. Le meraviglie dei sistemi complessi. Milano, 2021 –  Rizzoli 

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