Economia

Nomisma sui Bonus per la ristrutturazione della casa

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Quante famiglie hanno utilizzato i bonus fiscali? Ecco i dati Nomisma

Nomisma ha recentemente pubblicato uno studio dal titolo “Efficientamento energetico. La propensione delle famiglie italiane al rinnovamento e alla ristrutturazione della casa”. Questo studio analizza la tendenza delle famiglie italiane a sfruttare i bonus fiscali per la ristrutturazione delle loro case. Risulta che una notevole percentuale di famiglie italiane ha approfittato di questi incentivi. La ricerca si è anche concentrata su altri aspetti come il miglioramento della classe energetica delle abitazioni e i sistemi di riscaldamento più usati nell’ultimo anno.

La ricerca ha inoltre evidenziato che solo il 25% delle famiglie ha intrapreso lavori edilizi per migliorare l’efficienza energetica delle loro case. La maggior parte delle famiglie, in particolare il 65%, si dice insoddisfatta dei consumi energetici delle loro abitazioni, soprattutto nelle grandi città.

Il sistema di riscaldamento autonomo risulta essere il più diffuso, con il 71% delle case che lo utilizza. In dettaglio, i termosifoni sono i più comuni (85%), regolati da termostati centralizzati (62%), sistemi domotici (5%) o valvole termostatiche (25%). Gli impianti sono principalmente alimentati a metano/gas di rete (73%), seguiti da biomasse, energia elettrica, energia solare e GPL, tutti intorno al 5-6%.

Per quanto riguarda la classe energetica, solo l’11% delle famiglie ha effettuato interventi di miglioramento nell’ultimo anno. Il 54% degli intervistati ammette di non avere conoscenze sufficienti sulla classe energetica del proprio edificio.

Dal punto di vista finanziario, il 75% delle famiglie che hanno intrapreso lavori di ristrutturazione hanno usufruito delle detrazioni fiscali, senza le quali il 39% non avrebbe potuto permettersi tali lavori a causa dei costi elevati. Tuttavia, le detrazioni fiscali hanno anche portato a diversi problemi, come ritardi nella consegna dei materiali (66% degli intervistati) e difficoltà nel trovare manodopera qualificata (24%).

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