Economia

Come assumere il ruolo di RSPP: requisiti e formazione

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Assumere il ruolo di RSPP in questo momento è molto vantaggioso, fra l’altro, sul piano occupazionale. In tutte le aziende, infatti, questo profilo è obbligatorio. La normativa di riferimento prevede che chi svolge le mansioni di RSPP sia una persona esperta e possieda requisiti e capacità ad hoc per il mantenimento e la salvaguardia della sicurezza e della salute sui luoghi che vengono gestiti. L’articolo 32 del D. Lgs. n. 81 del 2008 identifica i requisiti che devono essere rispettati per diventare RSPP, e che sono in linea con il tipo di rischi che caratterizzano il comparto di riferimento. Tali requisiti, in sostanza, devono essere coerenti con l’attività lavorativa e con la specificità del posto di lavoro.

Quali sono i requisiti

Per diventare RSPP è necessario avere un titolo di studio pari almeno al diploma di scuola secondaria ed essere in possesso di un attestato di frequenza di corsi di formazione abilitanti rispetto alla classe di rischio e al settore ATECO. Occorre, poi, avere una comprovata esperienza non inferiore ai 6 mesi maturata dal 13 agosto del 2003 in avanti. Sono tre i moduli in cui si articolano i corsi di formazione per RSPP: il modulo A ha una durata di 28 ore, il modulo B ha una durata di 48 ore e il modulo C ha una durata di 24 ore.

I tre moduli per la formazione

Il modulo A è propedeutico agli altri due e prende in esame argomenti generali come la normativa in vigore, i lavoratori autonomi, i soggetti del sistema di prevenzione, e così via. Vengono approfondite, poi, le diverse tipologie di rischi: quelli da incidenti, quelli da agenti cancerogeni, quelli da vibrazione, quelli da rumore, quelli elettrici, quelli fisici, quelli chimici, quelli biologici, eccetera. Passando al modulo B, si tratta di una sorta di corso di specializzazione che si concentra sull’operatività di particolari settori, come le attività artigianali, la pubblica amministrazione, i servizi locali, la sanità, l’industria chimica, l’estrazione di minerali, la pesca, l’agricoltura e l’industria. Si tratta di un modulo, non propedeutico rispetto a quello successivo, che approfondisce i rischi in funzione della classificazione ATECO, e che ha una durata variabile in base al settore di riferimento. Per alcuni settori è necessaria una formazione supplementare: 16 ore in più per il settore chimico e quello petrolchimico, 12 ore in più per la sanità residenziale, 16 ore in più per il settore delle cave e delle costruzioni e 12 ore in più per pesca e agricoltura. Infine, il modulo C consente di specializzarsi sui rischi: da turnazione, organizzativi, ergonomici, psicosociali o derivanti da stress da lavoro correlato.

Dopo la formazione

Conclusi i tre moduli necessari per la formazione, si effettua un esame di valutazione, superato il quale viene concesso un attestato grazie a cui viene certificata la preparazione del futuro RSPP. Affinché l’attestato possa essere ritenuto regolare, è necessario effettuare un aggiornamento una volta ogni cinque anni, per conseguire il quale servono dei corsi dedicati, che durano 40 ore.

Differenze tra RSPP e RLS

Che differenza c’è tra un RSPP e un RLS? Entrambi i ruoli hanno a che fare con il mondo della sicurezza e della prevenzione, e in tutti e due i casi è necessario rispondere delle proprie azioni direttamente al datore di lavoro. Si tratta, però, di profili con responsabilità e caratteristiche diverse. Un RLS, infatti, ha soprattutto il compito di verificare che il datore di lavoro rispetti gli obblighi sanciti dalla normativa per ciò che concerne la sicurezza dei lavoratori. Egli, infatti, viene eletto direttamente dai lavoratori: le sue mansioni riguardano la tutela e il controllo dei loro diritti.

Progetto81 e la sicurezza sul lavoro

In materia di formazione per la sicurezza sul lavoro, Progetto81 si propone come un vero punto di riferimento, erogando corsi in aula, in house o online per andare incontro alle più diverse esigenze delle aziende. Questa realtà è certificata UNI EN ISO 9001-2015 da Kiwa Cermet Italia SpA per i servizi di formazione, e mette a disposizione dei partecipanti ai corsi un tutor che funge da guida lungo tutto il percorso didattico, al termine del quale è previsto un test conclusivo per la verifica di quanto appreso.

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