Psicologia

Cos’è la psicoterapia e a cosa serve

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La serie televisiva di successo “In treatment” (un resoconto fedele di sedute di psicoterapia) ha fatto scuola, suscitato curiosità, generato proseliti. È sempre più comune parlare e sentir parlare di psicoterapia. Non è sempre chiaro però che cosa si intenda esattamente con questo termine.

In senso etimologico “psicoterapia” significa “cura dell’anima”. O della “Psiche”.  Si tratta della cura di disagi e malesseri -dal semplice “male di vivere” fino alla psicosi, transitando per la vasta gamma dei disturbi nevrotici e psicosomatici- con strumenti psicologici quali il colloquio, l’analisi interiore, la ristrutturazione cognitiva, l’addestramento comportamentale, l’analisi della relazione con il terapeuta.

Per quanto esistano prassi psicoterapiche molto diversificate, in linea generale è possibile pensare alla psicoterapia come ad un acceleratore enzimatico dei processi evolutivi e maturativi. E come ad un tratto di strada, lungo il cammino dell’esistenza,  percorso a fianco di un prezioso compagno di viaggio: un maestro di vita. Si tratta di un cammino che può essere individuale, di coppia o di gruppo. Con una destinazione condivisa:  il raggiungimento di un grado di maturazione e di benessere psicofisico  maggiori rispetto a quelli posseduti al momento della partenza.

È importante tener presente che scegliere un percorso di psicoterapia non significa necessariamente essere ammalati, o in stretto stato di necessità.  Sono in aumento i casi di coloro che identificano nel terapeuta un mentore e un maestro di vita.  E identificano nella psicoterapia  una via per accedere a risposte nuove a domande antiche. Forse non alle risposte “sulla vita, l’universo e qualsiasi altra cosa” (del resto chi conosce la Guida Galattica per Autostoppisti sa già che la risposta è “42”) ma ad alcune risposte plausibili alle grandi domande che accompagnano l’uomo dall’alba dei tempi: chi sono, da dove vengo, dove sto andando?

La psicoterapia del Dott. Adriano Legacci

Abbiamo condotto un’indagine esplorativa.  Tra gli psicoterapeuti italiani che intendono la psicoterapia in una accezione non solo curativa ma anche formativa e maturativa -un percorso iniziatico a fianco di un maestro- abbiamo identificato uno psicoterapeuta di Padova di solida e fama e consolidata esperienza. Si tratta del dott.  Adriano Legacci: allievo di Davide Lopez, membro ordinario della British Psychoanalytical Society e della Società Psicoanalitica Italiana in cui è stato a lungo analista didatta e supervisore. Il dott. Legacci ha un’esperienza ultratrentennale nel campo della psicoterapia e si serve di un approccio integrato che, a partire dalle fondamenta psicoanalitiche, include nella prassi operativa tecniche derivate dalla psicologia cognitivo-comportamentali e dalle discipline del mondo orientale.

Adriano Legacci ha insegnato Clinica Psicoanalitica presso il CISSPAT  (Scuola di Specializzazione in Psicoterapia a Breve Termine). Ha tenuto seminari presso l’Università di Padov. Tiene corsi di formazione e di coaching e crescita personale per imprenditori e manager.

Opera a Padova – ma è possibile accedere a consulenze online da ogni zona d’Italia per percorsi di psicoterapia individuale e di coppia.

Quando è opportuno intraprendere la psicoterapia

Lo abbiamo evidenziato: intraprendere una psicoterapia non significa per forza avere una marcata difficoltà da un punto di vista psicologico. In effetti, questa scelta sarebbe utile per tutti: per esaminare il proprio carattere e i propri limiti, per sciogliere “nodi” del passato, per acquisire nuovi  strumenti cognitivi ed emotivi da utilizzare nella pratica vitale quotidiana. Per essere amanti migliori. Genitori migliori. Migliori amici di se stessi.

Ci son però  circostanze in cui la psicoterapia diventa davvero necessaria.

È il caso per esempio in cui siano presenti forti disturbi d’ansia o di carattere depressivo. Disturbi in grado di influire in maniera fortemente negativa sulla qualità della vita, in ambito personale, relazionale, lavorativo. Ci sono persone che non dormono. Persone che hanno seri disturbi dell’alimentazione. Persone con spiccati tratti fobici che impediscono loro la libertà di movimento o una vita sociale e relazionale soddisfacente. Persone che percepiscono un forte disagio nell’espressione della loro sessualità. Persone che si sentono in balia della rabbia senza un motivo apparente. Persone che hanno comportamenti autodistruttivi (come l’abuso di sostanze psicotrope e il gioco d’azzardo). Persone che manifestano il disagio psichico tramite il corpo, sviluppando una catena infinita di disturbi psicosomatici. Persone che sono colpite da attacchi di panico. Persone – le più difficili da curare secondo l’opinione del dott. Legacci- che hanno una gran brutto carattere.

In tutte queste circostanze si consiglia la psicoterapia. Contattare uno psicoterapeuta non equivale ad ammettere una sconfitta o a dichiarare fallimento. Si tratta di una mossa dettata da saggezza e buon senso. Indice  di autoconsapevolezza. Prezioso segnale -una domanda ben formulata contiene già metà della risposta-  della effettiva volontà di migliorare la  qualità della propria vita.

Psicoterapia individuale, di coppia e di gruppo

La psicoterapia può essere tanto individuale quanto di coppia, o di gruppo.

La psicoterapia di coppia è finalizzata ad aiutare i partner che attraversano una crisi, o che semplicemente desiderano un supporto nel corso di  delicati passaggi evolutivi, quali per esempio la nascita di un figlio.

Vi sono rapporti sentimentali sconvolti da un evento traumatico  (come un tradimento)  o logorati da un disagio più “sommerso”, costante, sotteso da rancori e da silenzi, e da una moltitudine di conflitti minori.

In tutti questi casi il ricorso ad un aiuto psicoterapico può rivelarsi vincente.

Esiste, per finire, la terapia di gruppo. Il gruppo può essere di tipo omogeneo (per esempio un gruppo di persone che svolgono la stessa professione) o eterogeneo. La finalità del lavoro di gruppo può essere di tipo formativo o terapeutico. Spesso entrambe le cose allo stesso tempo.  Un tipo particolare di gruppo è il gruppo familiare. Si parla in questo caso di terapia della famiglia.

Una panoramica su alcune delle numerose tecniche psicoterapiche

A proposito del Dott. Adriano Legacci, abbiamo sottolineato che uno psicoterapeuta può servirsi di numerose tecniche.

La psicoanalisi è senza dubbio la grande signora della psicoterapia.  Piena di fascino, ricca di mistero. Amata e odiata. Idolatrata, fraintesa, denigrata, morta e rinata, svilita e non capita. Invidiata e temuta. È figlia di Sigmund Freud, e si basa sui concetti di inconscio e di pulsioni, sui sogni, sulle libere associazioni, e sull’analisi della relazione di transfert. Secondo il dott. Legacci “la risposta migliore fornita dal pensiero occidentale alle gradi domande sulla vita, seconda solo alla risposta sulla vita, l’universo e tutto quanto fornita nella Guida Galattica per Autostoppisti (42)”.

Va menzionata anche la terapia cognitivo-comportamentale. I terapeuti cognitivo comportamentali non sono interessati a scoprire forze psicologiche sottostanti i sintomi, ma si focalizzano sui comportamenti che procurano disagio ai loro pazienti. La terapia cognitivo-comportamentale identifica la causa dei problemi presentati dal paziente nelle credenze e abitudini cognitive erronee e cerca di modificarle avvalendosi di tecniche comportamentali. La desensibilizzazione sistematica è la tecnica più consolidata nel tempo e più utilizzata dai terapeuti comportamentali.

La terapia della Gestalt si focalizza sulle sensazioni fisiche  connesse all’hic et nunc e su tutto ciò che è presente. Non va dimenticato il valore della meditazione –in occidente divenuta mindfulness- finalizzata all’accettazione di ogni emozione-  anche di quelle negative.

Spesso questi approcci sono integrati tra loro.

Le conoscenze dello psicoterapeuta

È importante ricordare come uno psicoterapeuta debba abbinare nella pratica clinica conoscenze teoriche e prassi operativa. Le prime sono  relative ad una conoscenza approfondita della mente umana e dei suo meccanismi.  La seconda fa riferimento all’uso sapiente degli strumenti clinici forniti dalla propria scuola teorica di appartenenza. Evitando, se possibile, un’adesione acritica ad una sola chiesa. Nei fatti, ogni psicoterapeuta tende a seguire il proprio modello. Nel migliore dei casi un punto di riferimento attorno al quale riunire conoscenze provenienti  da scuole diverse. Nel peggiore dei casi l’unico tempio possibile in cui abita l’unico Dio esistente. Sono i casi dell’ortodossia estrema. Che spesso rassicura più il terapeuta che il paziente.

Per diventare psicoterapeuta occorre avere una laurea in psicologia o in medicina e una specializzazione post laurea della durata di 5 anni.

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