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Con Branson e Bezos il turismo spaziale prende il volo

Richard Branson

In copertina la foto di Richard Branson di Hardo Müller in Creative Commons

Domenica 11 luglio Virgin Galactic di Richard Branson tra le stelle, il 20 la Blue Origin dell’uomo più ricco del mondo: il fondatore di Amazon Jeff Bezos.

Partirà prima la navetta Richard Branson, il miliardario fondatore della Virgin Galactic: il suo primo volo suborbitale alle 15,00 italiane di domenica 11 luglio.

 


Battuto sul tempo di appena nove giorni, si prepara a fare la stessa cosa un altro miliardario, Jeff Bezos, che il 20 luglio ha in programma di partire con la New Shepard, la navetta costruita dalla sua azienda, la Blue Origin.

La data scelta da Bezos, non è casuale: commemora la data dello sbarco sulla Luna. Inoltre sarà con lui una pioniera dell’aviazione: Wally Funk, 82 anni, ex pilota a cui lo spazio fu vietato decenni fa, in quanto donna.  Funk ha fatto parte del cosiddetto Mercury 13, il programma di addestramento per astronauti riservato negli anni ’60 alle donne.

Funk sarà la persona più anziana a mettere piede nello spazio.

Il primo a volare, però, sarà Branson e le immagini delle tute azzurre che sanno di futuro che indosserà il suo equipaggio hanno già fatto il giro del mondo. A bordo ci saranno i piloti Dave MacKay e Michael Masucci, l’istruttrice Beth Moses, l’ingegnere Colin Bennett e la vicepresidente della Virgin per gli Affari governativi e la ricerca Sirisha Bandla.

In nessuno dei due casi sarà un volo al di fuori dell’atmosfera terrestre:  entrambi tracceranno una parabola e non entreranno in orbita terrestre. Un grande salto piuttosto che un lancio nello spazio come i vettori di SpaceX di un altro miliardario: Elon Musk.

Il primo turista spaziale, lo ricordiamo, fu Dennis Tito, che il 28 aprile 2001 partì con una navetta russa Soyuz alla volta della Stazione Spaziale, a bordo della quale era rimasto per otto giorni. 20 milioni di dollari è stato il costo del biglietto, come anche per i sette successori di Tito, fra i quali l’imprenditrice di origine iraniana Anousheh Ansari, finora l’unica donna nel breve elenco dei turisti spaziali. Il soggiorno più lungo sulla Stazione Spaziale (13 giorni), è stato quello dell’americano Richard Garriott e l’ultimo ad avere una camera con vista sulla Terra è stato nel 2009 il canadese Guy Laliberté, uno dei fondatori del Cirque du Soleil.

Da allora una lunghissima pausa imposta dall’uscita di scena dello Space Shuttle, che aveva fatto della Souyz l’unico mezzo per portare uomini nello spazio e garantire l’avvicendamento degli equipaggi sulla Stazione Spaziale. Le cose sono cambiate con l’arrivo dei privati, a partire dalla collaborazione con la Nasa della SpaceX di Elon Musk, ma non solo: imprenditori come Branson e Bezos hanno deciso di investire nel turismo spaziale e nei mezzi per realizzarlo.

Il turismo spaziale è ancora per pochi, considerando che secondo stime recenti il costo di un biglietto potrebbe aggirarsi fra 250.000 e 500.000 dollari, ma missioni come quelle di Branson e Bezos sono il primo passo verso qualcosa di diverso, che nel giro di pochi anni potrebbe rendere i voli suborbitali molto più comuni ee economicamente accessibili di quanto non lo siano oggi.

 

 

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