Al Salone Internazionale del Libro di Torino, una delle manifestazioni culturali più prestigiose d’Europa, si è tenuto un incontro di grande significato simbolico e culturale: la direttrice della Biblioteca Nazionale dell’Albania Majlinda Toçi ha partecipato a un evento che ha sancito ufficialmente l’inizio di una collaborazione tra l’istituzione albanese e il Comune di Pianezza, in Piemonte. Un dialogo tra istituzioni che, attraverso i libri, mira a rafforzare i legami tra popoli, storie e generazioni.
All’incontro erano presenti, oltre alla direttrice della Biblioteca Nazionale albanese, anche il Sindaco di Pianezza, Antonio Castello l’assessore alla cultura del Comune Riccardo Gentile e il Presidente di Konfindustria Albania in Italia Giovanni Firera, promotore di questo incontro tra Albania e Italia.
Tutti i partecipanti hanno sottolineato il valore profondo dello scambio culturale come strumento di dialogo e cooperazione internazionale. Un progetto ambizioso che parte dal libro — oggetto semplice ma potentissimo — per costruire un ponte tra due comunità.
I libri come ambasciatori di cultura
Il cuore dell’iniziativa è uno scambio di volumi tra le biblioteche: da un lato, la Biblioteca di Pianezza accoglierà testi albanesi, offrendo ai cittadini la possibilità di avvicinarsi alla cultura, alla storia e alla letteratura del Paese balcanico. Dall’altro, la Biblioteca Nazionale dell’Albania vedrà arricchirsi la propria sezione dedicata all’Italia con opere provenienti da Pianezza e dal contesto piemontese, in particolare libri che raccontano il territorio, le sue tradizioni e i suoi protagonisti.
Questo scambio è molto più di una semplice donazione bibliografica: rappresenta un gesto concreto di apertura e amicizia tra due realtà geograficamente distanti, ma culturalmente affini nel desiderio di conoscersi.
L’obiettivo: creare legami tra territori e generazioni
Come ha sottolineato il Sindaco di Pianezza Antonio Castello durante l’incontro, l’iniziativa mira a rafforzare legami locali, generazionali e internazionali. La cultura diventa così lo strumento privilegiato per favorire un senso di comunità che non si ferma ai confini municipali, ma si estende verso l’estero, aprendosi a nuovi orizzonti di collaborazione. Pianezza, infatti, non intende fermarsi all’Albania: l’intento dichiarato è quello di proiettare la sua dimensione culturale anche verso altri Paesi, europei e non solo, diventando un punto di riferimento per lo scambio e la divulgazione culturale a livello internazionale.
L’assessore alla cultura, Riccardo Gentile, presente all’evento, ha evidenziato come il progetto si inserisca pienamente nella strategia di espansione culturale del Comune, che da tempo lavora per rendere Pianezza un centro aperto al mondo. Non a caso, la partecipazione al Salone del Libro, con una delegazione internazionale, testimonia la volontà concreta di investire nella cultura come risorsa per il futuro.
Il valore simbolico e umano dell’incontro
A dare un respiro ancora più ampio all’iniziativa è stato il Presidente Konfindustria Albania in Italia Giovanni Firera, che ha ringraziato tutti i partecipanti e ha sottolineato come la cultura possa essere un formidabile veicolo di amicizia tra i popoli. Le parole della direttrice della Biblioteca Nazionale di Albania hanno confermato questa visione: emozionata e onorata di essere parte del progetto, ha espresso la sua volontà di portare avanti con entusiasmo lo scambio, in nome di una cultura condivisa e accessibile.
L’incontro al Salone del Libro è stato quindi un momento carico di significato, non solo per la qualità delle istituzioni coinvolte, ma soprattutto per il messaggio di collaborazione e rispetto reciproco che ha voluto trasmettere. Un messaggio tanto più importante oggi, in un’epoca in cui la cultura — troppo spesso marginalizzata — può invece diventare uno dei principali strumenti per costruire una società più giusta, inclusiva e pacifica.
Un piccolo Comune, una grande visione
Quello tra Pianezza e Tirana è un gemellaggio che parte dalle pagine dei libri ma punta molto più in alto: trasformare la cultura in un asse strategico per l’internazionalizzazione dei territori, rendere i cittadini protagonisti attivi di uno scambio autentico, e fare in modo che le biblioteche diventino luoghi vivi di dialogo e partecipazione.
In un mondo sempre più connesso ma spesso disgregato, iniziative come questa ricordano che il vero progresso passa anche — e forse soprattutto — dalla capacità di ascoltare, comprendere e condividere le storie degli altri. E che non esistono luoghi troppo piccoli per pensare in grande.
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