di Claudio Pasqua
La notizia che la Russia stia sviluppando un’arma in grado di colpire Starlink, il sistema satellitare di Elon Musk, ha subito suscitato allarmi e speculazioni. Eppure, paradossalmente, per l’Europa questa può rappresentare un’opportunità strategica.
L’Europa non può dipendere da Starlink
Starlink non è un’infrastruttura europea, né pubblica: è un asset privato statunitense, controllato da un singolo miliardario. Questo comporta due rischi fondamentali:
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Dipendenza strategica: affidarsi a una rete satellitare privata significa che la sicurezza e la continuità operativa europee possono essere condizionate da decisioni individuali, non sempre allineate agli interessi dell’UE.
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Volatilità decisionale: Elon Musk ha dimostrato di poter cambiare opinione o strategia in tempi rapidissimi, rendendo il sistema potenzialmente inaffidabile nei momenti critici.
La minaccia russa rende evidente la necessità per l’Europa di svincolarsi da Starlink e puntare a soluzioni autonome.
Il tema della dipendenza europea da Starlink solleva questioni strategiche di grande rilevanza. Starlink, infatti, non è un’infrastruttura europea né pubblica: si tratta di un asset privato statunitense, controllato da un singolo imprenditore, Elon Musk. Questa condizione comporta rischi significativi. La sicurezza e la continuità operativa dell’Europa possono essere influenzate da decisioni individuali, che non necessariamente coincidono con gli interessi dell’Unione Europea. Come osserva la Commissione Europea, la dipendenza da tecnologie critiche estere può “compromettere l’autonomia strategica dell’UE” e rendere più vulnerabili le sue infrastrutture essenziali.
Inoltre, la storia recente mostra come le decisioni di Musk possano cambiare rapidamente: dalla sospensione temporanea di servizi in certe aree, fino a modifiche unilaterali nei prezzi o nelle politiche di accesso. Questa volatilità aumenta il rischio di inaffidabilità in momenti critici, ad esempio durante crisi geopolitiche o conflitti militari. La minaccia russa in Europa orientale ha ulteriormente evidenziato questa fragilità, rendendo chiaro che contare esclusivamente su un operatore privato straniero non garantisce la resilienza necessaria.
Per questi motivi, esperti e analisti strategici sottolineano la necessità di sviluppare soluzioni autonome europee. Secondo uno studio del European Space Policy Institute, “l’Europa deve investire in proprie infrastrutture satellitari per garantire sicurezza, sovranità e continuità dei servizi essenziali, senza dipendere da attori esterni soggetti a logiche commerciali o politiche divergenti”. In altre parole, per proteggere la propria autonomia e la sicurezza dei cittadini, l’Europa deve puntare su reti satellitari di proprietà e gestione europea, riducendo la dipendenza da Starlink o da altri operatori privati extraeuropei.
Incentivo all’autonomia strategica europea
Un’arma capace di colpire Starlink è anche un segnale chiaro: la dipendenza tecnologica può essere vulnerabile. Questo stimola l’Europa a:
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Sviluppare satelliti europei sicuri e resilienti.
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Creare reti di backup per comunicazioni militari e civili.
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Rafforzare la propria sovranità tecnologica e militare, riducendo il rischio di ricatti geopolitici.
Spinta all’innovazione e alla resilienza
Sapere che Starlink può essere colpito significa progettare infrastrutture più sicure e ridondanti. In pratica, la minaccia russa può diventare un motore di innovazione europea in ambito spaziale, comunicazioni e sicurezza digitale.
Migliore posizione geopolitica
L’autonomia infrastrutturale permette all’Europa di negoziare con maggiore forza, senza dipendere da un singolo privato o da una superpotenza. In un mondo dove la sicurezza digitale è sempre più strategica, questo significa rafforzare la propria posizione globale.
Paradossalmente, la costruzione di un’arma russa contro Starlink può essere letta come un’opportunità. Un’opportunità per l’Europa di prendere coscienza dei rischi della dipendenza da infrastrutture private straniere, accelerare l’autonomia strategica e investire in resilienza e innovazione.
FONTE: come Il Sole 24 Ore ha raccontato la minaccia di Mosca

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