Spazio & Fisica

Space economy: una realtà in grande espansione

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Quando si parla di Space Economy (economia spaziale) si fa riferimento a tutto l’insieme delle attività economiche che riguardano lo spazio. 

Sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) la si definisce testualmente come “la catena del valore che, partendo dalla ricerca, sviluppo e realizzazione delle infrastrutture spaziali abilitanti arriva fino alla generazione di prodotti e servizi innovativi abilitati”.

Secondo l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), comprende “l’intera gamma di attività e l’uso di risorse che creano valore e benefici per gli esseri umani nel corso dell’esplorazione, ricerca, comprensione, gestione e utilizzo dello spazio”.

Al di là delle definizioni, più o meno articolate, è un dato di fatto che la Space Economy sia un settore in notevole espansione ed è interessante notare che l’Italia rientri fra i protagonisti. 

Space Economy: un settore in forte crescita 

Secondo quanto riportato da un recente comunicato stampa di Eurispes (ente che opera nell’ambito della ricerca politica, economica e sociale), la Space Economy rappresenta circa lo 0,35% del Prodotto Interno Lordo mondiale.  

Un report di Novaspace, pubblicato nel gennaio 2025, evidenzia che l’economia spaziale ha raggiunto nel 2024 il valore di circa 596 miliardi di dollari e arriverà a 944 miliardi entro l’anno 2033. Si tratta quindi di una crescita enorme in cui il nostro Paese ha un ruolo significativo. Le fonti infatti riportano che l’Italia è attualmente il sesto Paese al mondo come rapporto tra gli investimenti nel settore e il PIL nazionale. 

Space Economy: l’Italia è protagonista 

L’Italia è uno dei pochi Paesi che ha creato un budget per le attività spaziali (oltre un miliardo di dollari) ed è uno dei più importanti contributori dell’ESA (European Space Agency, Agenzia Spaziale Europea) con circa 2,3 miliardi di euro (20% del budget ESA): ci precedono soltanto Francia e Germania. 

Attualmente è uno dei 9 Paesi al mondo dotati di un’agenzia spaziale (ASI, Agenzia Spaziale Italiana), la quale ha un ruolo di primo piano, sia in Europa che nel resto del mondo. Collabora infatti con la NASA e ha partecipato a molte missioni scientifiche.  

Un dato particolarmente interessante, riportato dalla rivista EAI (Energia, Ambiente e Innovazione) pubblicata da ENEA, è che l’Italia è uno dei pochissimi Paesi al mondo ad avere una filiera completa su tutto il ciclo (dall’accesso allo spazio fino alla manifattura, dai servizi per i consumatori fino ai poli universitari e di ricerca). 

I principali attori italiani della Space Economy 

Secondo un rapporto di SACE, il gruppo assicurativo-finanziario co-partecipato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), sono più di quattrocento le imprese coinvolte nella Space Economy. 

Naturalmente, accanto ad aziende più piccole e start-up, vi sono attori che hanno un’importanza strategica. Fra questi si ricorda principalmente la Thales Alenia Space, l’impresa più grande del settore aerospaziale italiano. È una joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%) ed è tra l’altro coinvolta nel programma Artemis della NASA, che riporterà l’uomo sulla Luna. 

Altri attori di rilievo sono Telespazio (che opera nel campo delle soluzioni e dei servizi satellitari); Leonardo (ex Finmeccanica; si occupa di spazio, difesa, elettronica e cybersicurezza); Avio (sviluppa e realizza lanciatori VEGA, Vettori Europei di Generazione Avanzata); Sitael (azienda specializzata nella produzione di mini- e microsatelliti, nella propulsione elettrica e nei sistemi avionici) e Planetek, specializzata in soluzioni di geo-informazioni basate sui dati spaziali. 

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