Economia News Tecnologia

I prezzi delle auto sono aumentati a causa dell’Euro? La bufala che circola su web

euro-auto

Da anni, soprattutto su social network e forum, circola l’idea che l’introduzione dell’euro nel 2002 abbia causato un raddoppio o comunque un forte aumento dei prezzi delle auto e di molti altri beni.

La narrazione tipica è che una Panda costava 10 o 15 milioni di lire e oggi costa 15 o 20 mila euro, lasciando intendere che la moneta unica abbia fatto esplodere i prezzi. In realtà si tratta di una bufala classica, basata su confronti fuorvianti che ignorano elementi fondamentali.

Il primo elemento ignorato è il tasso di cambio ufficiale. Il cambio euro lira è stato fissato irrevocabilmente a 1 euro uguale a 1.936,27 lire. Un prezzo di 15 milioni di lire nel 2000 equivaleva quindi a circa 7.746 euro. I confronti che usano approssimazioni mentali come uno a mille o uno a duemila gonfiano artificialmente i rincari percepiti.

Il secondo elemento è l’inflazione cumulativa. Dal 2002 a oggi, cioè fino al 2025, l’inflazione in Italia è stata di circa il 60 o 70 per cento. L’indice Istat FOI è passato da 100 nel 2002 a circa 160 o 170 nel 2025. Questo significa che un’auto che costava 8.000 euro nel 2002 dovrebbe costare oggi circa 13.000 o 14.000 euro solo per mantenere lo stesso potere d’acquisto.

Una Panda nel 2000

Una Panda nel 2000

Il terzo elemento è l’evoluzione del prodotto. Le auto di oggi non sono paragonabili a quelle di 25 anni fa. Le normative su sicurezza, emissioni e comfort hanno imposto l’adozione di tecnologie costose come ABS, airbag multipli, controllo di stabilità, frenata automatica d’emergenza, sistemi di assistenza alla guida, ibridizzazione e materiali più resistenti. Un’utilitaria del 2000 era spartana, quella di oggi è molto più sicura, efficiente e tecnologica.

Paragonare una Panda del 2000 a una del 2025 è come confrontare un telefono a rotella con uno smartphone.
Il prezzo è più alto, ma il valore offerto è immensamente superiore.

Una Panda nel 2025

Una Panda nel 2025

La Fiat Panda è l’esempio più citato nelle bufale online perché è un modello longevo e iconico. Confrontando versioni base realisticamente comparabili, il quadro cambia completamente.

Tra il 2000 e il 2004 una Panda aveva un prezzo di listino di circa 7.950 o 10.000 euro, equivalenti a 15 o 19 milioni di lire. Montava motori benzina da 1.1 o 1.2 litri con potenze tra 54 e 60 cavalli. L’ABS spesso non era di serie, gli airbag erano pochi o optional, non esisteva il controllo di stabilità, non c’era connettività, i consumi erano più alti e le emissioni rientravano negli standard Euro 3 o inferiori. Gli interni erano essenziali.

La Panda attuale, modello 2024 o 2025, ha un prezzo di listino di circa 15.500 o 15.950 euro nella versione mild hybrid da 70 cavalli. Con promozioni, incentivi e rottamazione il prezzo reale scende spesso tra 12.000 e 14.000 euro, e in alcuni casi anche intorno ai 10.000 o 11.000 euro con finanziamento.

Se si tiene conto dell’inflazione, una Panda del 2004 pagata 8.000 euro dovrebbe oggi costare circa 13.000 o 14.000 euro. Il prezzo attuale di 15 o 16 mila euro rappresenta quindi un aumento reale contenuto, nell’ordine del 10 o 20 per cento, giustificato da un livello di sicurezza molto più elevato, con frenata automatica d’emergenza, mantenimento di corsia, rilevamento della stanchezza, sei airbag e strutture rinforzate. Le Panda moderne possono ottenere fino a cinque stelle Euro NCAP, contro le tre o quattro stelle delle utilitarie di vent’anni fa.

Dal punto di vista ambientale ed energetico la differenza è altrettanto marcata. Il sistema mild hybrid riduce i consumi tra il 10 e il 20 per cento, le emissioni rispettano lo standard Euro 6d e l’auto è meno penalizzata da tasse e restrizioni alla circolazione.

Anche comfort e tecnologia sono incomparabili. Oggi sono disponibili climatizzatori più efficienti, sensori di parcheggio, strumentazione digitale e sistemi di infotainment. Le dimensioni sono cresciute leggermente, con una lunghezza di circa 365 centimetri contro i 354 del passato, e il bagagliaio è più capiente. Esistono inoltre versioni Cross e 4×4 molto più evolute.

Gli aumenti reali dei prezzi delle auto esistono, ma le cause sono altre. In media si parla di un aumento del 30 o 50 per cento dal 2019 a oggi e di circa l’80 o 100 per cento dal 2002. Questi aumenti dipendono dall’aumento dei costi delle materie prime, dell’energia e della logistica, dagli effetti del periodo post Covid e delle guerre, dalle normative europee sempre più stringenti su sicurezza ed emissioni, dalla transizione verso l’ibrido e l’elettrico, dalla scarsità di semiconduttori tra il 2020 e il 2023 e dalle strategie dei costruttori che puntano a meno volumi e più margini.

L’euro in sé non è il responsabile. Nel 2002 l’inflazione fu di circa il 2,5 per cento e l’effetto legato al cambio di valuta fu stimato tra lo 0,2 e lo 0,5 per cento. La percezione del raddoppio dei prezzi nasce soprattutto da calcoli mentali errati, basati sull’idea che un euro valesse duemila lire, e dal fatto che si ricordano soprattutto i rincari dei beni di consumo frequente.

La bufala secondo cui l’euro avrebbe raddoppiato i prezzi delle auto è infondata.

I rincari sono reali, ma sono il risultato di progresso tecnologico, normative più severe e dinamiche economiche globali. La Fiat Panda lo dimostra chiaramente: costa di più, ma offre molto di più. Se si confrontano auto realmente equivalenti per tecnologia e sicurezza, l’aumento reale è in linea o persino inferiore all’inflazione cumulativa.

Comments

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *