L’Organizzazione mondiale della sanità mette in guardia: se in Italia diminuisse la copertura vaccinale, il virus della polio potrebbe tornare a circolare. Anche se oggi nel nostro Paese e in Europa la poliomielite non si manifesta più, il virus non è scomparso dal mondo.
In questo articolo:
- Il virus della Poliomielite circola ancora in Europa (e dunque dobbiamo continuare a vaccinarci) e circola soprattutto nelle zone di guerra (come a Gaza, dove è stato diagnosticato il primo caso di Poliomielite dopo 20 anni)
- Attualmente in Italia usiamo un vaccino inattivato (sicuro), ma in caso di focolai dovremmo tornare a un vaccino attenuato (più potente ma più pericoloso).
- Il vaccino più potente (attenuato) ha però ha come effetto collaterale di causare 1 caso di Poliomielite su 750.000 vaccinati.
- Perché dobbiamo continuare a vaccinare anche nei paesi non Polio-Free per evitare che il virus continui a circolare fino alla sua eradicazione completa come è successo per il Vaiolo.
Secondo l’OMS, la situazione di sicurezza attuale è il frutto di decenni di campagne vaccinali. Prima dell’introduzione del vaccino, in Italia si registravano migliaia di casi di poliomielite ogni anno, con gravi conseguenze come paralisi permanenti e decessi, soprattutto tra i bambini. Grazie alla vaccinazione di massa, la malattia è stata eliminata dal territorio nazionale, ma questo risultato resta stabile solo finché la maggior parte della popolazione rimane protetta.
Oltre a circolare in Europa, dopo 25 anni il virus è tornato a riaffacciarsi in zone di guerra, come nella striscia di Gaza martoriata dal conflitto. E per molti epidemiologi è un problema mondiale.
Come funzionano i 2 vaccini contro la Polio e quale stiamo usando in Italia
Esistono due tipi di vaccino contro la poliomielite. Il primo contiene il virus vivo, ma attenuato: è molto efficace, protegge bene dall’infezione ed è facile da somministrare. Ha però un piccolo rischio: in circa un caso su 750.000 può causare la poliomielite. Prima dell’introduzione del vaccino, in Italia si registravano circa 5.000 casi all’anno; dopo la vaccinazione, la malattia è praticamente scomparsa. Negli anni ’90, però, il virus della polio era già praticamente estinto in Europa, e così i pochi casi che comparivano erano dovuti proprio a questo rarissimo effetto collaterale del vaccino. In questa situazione, è stato possibile passare a un secondo tipo di vaccino, quello a virus inattivato: è meno efficace nel prevenire l’infezione, ma è praticamente privo di rischi.
In Italia questo vaccino può essere usato senza problemi perché il rischio di incontrare il virus è molto basso e il sistema sanitario è in grado di garantire più dosi intramuscolari a ogni bambino. Nei Paesi in via di sviluppo, invece, dove il virus circola ancora, il rischio di contrarre la malattia è alto e non si può usare il vaccino inattivato. Qui è necessario somministrare quello a virus attenuato, che ha anche vantaggi specifici: il virus del vaccino entra in competizione con quello “vero”, aiutando a ridurre la diffusione della malattia.
Per eliminare definitivamente tutti i casi di poliomielite, compresi quelli rarissimi causati dal vaccino, bisogna eradicare completamente il virus, come è stato fatto con il vaiolo. Solo allora si potrà smettere di vaccinare in sicurezza.
Ecco come il virus della Polio circola ancora in Italia
Recentemente in Spagna, Germania e Polonia è stato rilevato il virus della poliomielite nelle acque reflue. Cosa significa questo e perché rappresenta un rischio? Prima di tutto, bisogna ricordare che dal 2000 in Europa si utilizza il vaccino Salk, incluso nell’esavalente, che contiene il virus inattivato. Questo vaccino è molto sicuro, ma è meno efficace rispetto al vecchio vaccino Sabin a virus attenuato, ancora usato in alcune nazioni in via di sviluppo. Il vaccino attuale protegge molto bene dalla malattia, ma è meno efficace nel prevenire l’infezione e la diffusione del virus tra le persone.
Il fatto che il virus venga trovato nelle fogne indica che sta circolando nel Paese, anche se in maniera silenziosa, perché la maggior parte delle infezioni da poliovirus non causa sintomi: solo circa 1 caso su 100 sviluppa la malattia vera e propria. Il pericolo principale riguarda le persone non vaccinate, come i figli di genitori no-vax, o chi ha ricevuto il vaccino da bambino ma ha perso parte della protezione nel tempo: queste persone possono infettarsi e sviluppare la poliomielite. In altre parole, il virus può diventare una minaccia per tutta la popolazione.
Per proteggersi, è fondamentale mantenere alta la copertura vaccinale. Tutti i bambini devono ricevere il vaccino esavalente (che è obbligatorio) e chi da bambino non è stato vaccinato dovrebbe parlarne con il proprio medico per valutare la protezione necessaria. Quando un vaccino non blocca completamente la trasmissione del virus, è ancora più importante che tutti siano vaccinati, così da impedire che il virus si diffonda.
Se la poliomielite dovesse ricominciare a circolare, le conseguenze sarebbero gravi. Si dovrebbe tornare a usare il vaccino Sabin, più efficace nella prevenzione della diffusione, ma con un rischio raro di causare la malattia in circa 1 caso ogni 700.000 somministrazioni. Paradossalmente, quindi, il modo migliore per evitare effetti gravi sia della malattia sia del vaccino stesso è assicurarsi che tutta la popolazione sia vaccinata.
Ecco perché più ci si vaccina, e meno si rischiano danni non solo dalla Polio ma dallo stesso vaccino.
Puntiamo alla sua eradicazione come è successo per il vaiolo, che è stato ufficialmente dichiarato eradicato nel 1980 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), a seguito di una massiccia campagna di vaccinazione globale iniziata negli anni ’60.
Il virus è ancora tra noi e attende che abbassiamo la guardia
In un comunicato OMS-Europa afferma che la regione europea ha mantenuto lo status “polio-free”, ma che «importazioni del poliovirus legate a focolai in altre regioni continueranno finché la polio non sarà eradicata globalmente. Lo status di polio-free non viene semplicemente concesso alla Regione Europea – deve essere confermato ogni anno sulla base di prove dettagliate”, afferma il Dr Hans Henri P. Kluge, Direttore Regionale OMS per l’Europa.
In un contesto globale con spostamenti rapidi e continui, basta un calo nella protezione della popolazione per riaprire la porta al contagio. Le persone non vaccinate diventerebbero potenziali bersagli del virus e, se il numero dei non immunizzati aumentasse, si creerebbero le condizioni per una nuova diffusione.
L’obiettivo dell’OMS è arrivare all’eradicazione completa della poliomielite, come già avvenuto con il vaiolo. Solo quando il virus non sarà più presente in nessuna parte del mondo si potrà smettere di vaccinare in sicurezza. Fino a quel momento, mantenere alta la copertura vaccinale è fondamentale. Ridurla significherebbe rischiare di reintrodurre una malattia che l’umanità ha quasi sconfitto, ma che può tornare a colpire se si abbassa la vigilanza. La protezione collettiva è l’unico modo per garantire che la polio resti un ricordo e non diventi di nuovo una minaccia.
Il ruolo del Rotary e del programma PolioPlus
“Molti chiedono perché non ho brevettato il vaccino. È semplice: il vaccino appartiene all’umanità, non a me.” — Albert Sabin
Albert Sabin, infatti, scelse di non brevettare il suo vaccino orale contro la poliomielite per garantire che potesse essere prodotto e distribuito liberamente in tutto il mondo. Il suo obiettivo non era il profitto, ma la salute pubblica: voleva che ogni bambino, indipendentemente dal Paese o dalla condizione sociale, potesse essere protetto dalla poliomielite, una malattia che all’epoca causava paralisi e morte in migliaia di persone ogni anno. Grazie a questa decisione, il vaccino di Sabin fu rapidamente adottato in moltissimi Paesi, contribuendo in modo decisivo alla quasi totale eradicazione della poliomielite a livello globale.
Dal 1985, il Rotary International guida il programma PolioPlus, mobilitando volontari e fondi per l’eradicazione della poliomielite. Dal 2007 collabora con la Bill & Melinda Gates Foundation, che triplica ogni dollaro raccolto dal Rotary, generando circa 2 miliardi di dollari finora. Questi fondi finanziano vaccinazioni, campagne di sensibilizzazione, sorveglianza e rafforzamento dei sistemi sanitari nei paesi a rischio. Grazie a questo impegno, i casi di polio sono diminuiti del 99,9% dagli anni ’80, quando la malattia paralizzava circa 350.000 bambini all’anno. Oggi, rimane endemica solo in Afghanistan e Pakistan.
Il Rotary non si limita alla raccolta fondi: i Rotariani dedicano migliaia di ore al volontariato, raggiungendo anche comunità remote e garantendo che ogni bambino possa essere vaccinato. La partnership con Gates Foundation si rinnova periodicamente, come annunciato nel 2025, con l’obiettivo di raccogliere fino a 450 milioni di dollari nei prossimi tre anni, continuando a sostenere la Global Polio Eradication Initiative (GPEI).
L’obiettivo finale è storico: rendere la polio la seconda malattia umana eradicata dopo il vaiolo. Il Rotary mostra come collaborazione globale, volontariato e finanziamenti mirati possano affrontare sfide sanitarie mondiali, superando ostacoli come conflitti, instabilità politica e difficoltà logistiche nelle aree più isolate.
Per saperne di più
L’impegno del Rotary nella eradicazione della Polio
Bill & Melinda Gates Foundation e Rotary insieme per l’eradicazione della polio
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