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Il Nobel Demis Hassabis: ‘Imparare a imparare’ sarà la chiave del futuro dell’AI”

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Uno dei protagonisti più influenti della rivoluzione tecnologica globale ha recentemente lanciato un messaggio chiaro alle nuove generazioni: per affrontare un mondo sempre più guidato dall’intelligenza artificiale, la capacità di apprendere continuamente sarà cruciale. A parlare è Demis Hassabis, CEO di Google DeepMind e vincitore del Premio Nobel per la Chimica 2024, noto per le sue ricerche pionieristiche nel campo dell’intelligenza artificiale applicata alla biologia.

L’occasione è stata un prestigioso evento ad Atene dedicato all’IA e all’educazione, tenutosi nel cuore del Partenone. Di fronte a una platea di esperti e studenti, Hassabis ha sottolineato come l’evoluzione rapidissima delle macchine stia trasformando non solo il mondo del lavoro, ma anche le modalità stesse di apprendimento. “Oggi è quasi impossibile prevedere come sarà il futuro tra dieci anni”, ha detto, “ma una cosa è certa: ci aspetta un cambiamento enorme”.

 

Secondo Hassabis, in un contesto in cui le macchine acquisiscono conoscenze con velocità impressionante, gli esseri umani dovranno sviluppare capacità “meta”: non solo sapere, ma saper apprendere e aggiornarsi costantemente. Competenze come pensiero critico, adattabilità e autonomia di apprendimento diventeranno fondamentali per navigare un futuro dominato dall’intelligenza artificiale generale (AGI), che potrebbe emergere entro un decennio, inaugurando un’era di abbondanza tecnologica ma anche di sfide etiche e sociali complesse.

All’evento era presente anche il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, che ha discusso con Hassabis dell’impatto sociale dell’IA, sottolineando la necessità di evitare squilibri economici e sociali legati a una concentrazione eccessiva dei benefici nelle mani di pochi colossi tecnologici.

Hassabis ha ottenuto il Nobel per la Chimica grazie a AlphaFold, il sistema di intelligenza artificiale in grado di prevedere con sorprendente accuratezza il ripiegamento delle proteine. Questa scoperta ha rivoluzionato la biologia strutturale, aprendo nuove prospettive per la medicina personalizzata e la ricerca farmacologica.

Ma il percorso di Hassabis verso il Nobel è tutto fuorché lineare. Nato a Londra nel 1976 in una famiglia di insegnanti dalle inclinazioni umanistiche, non mostrava inizialmente interesse per la chimica. La sua precoce genialità negli scacchi, unita alla passione per i videogiochi e per la programmazione, lo ha portato a esplorare il funzionamento della mente e dell’intelligenza, prima umana e poi artificiale. Dopo una carriera nel mondo dei videogiochi e studi avanzati in neuroscienze cognitive, nel 2010 fonda DeepMind, laboratorio che si pone l’ambizioso obiettivo di “risolvere il mistero dell’intelligenza”.

Il successo di DeepMind arriva prima con AlphaGo, l’algoritmo che ha sconfitto il campione mondiale di Go, e poi con AlphaFold, che ha segnato una vera e propria svolta scientifica. Oggi, come ha ricordato lo stesso Hassabis, il filo conduttore della sua carriera resta la curiosità e la ferma volontà di comprendere il funzionamento dell’intelligenza, nostra e delle macchine.

Il suo messaggio alle nuove generazioni è chiaro: in un mondo che cambia ogni settimana, non basta accumulare conoscenze. La vera abilità sarà imparare a imparare, adattandosi e reinventandosi lungo tutto il percorso della vita.

In copertina, foto di John Sears, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

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