Responsabili di milioni di decessi ogni anno, le malattie cardiovascolari coinvolgono il cuore e i vasi sanguigni, compromettendo l’equilibrio dell’intero organismo. Nonostante l’elevata incidenza, una buona parte dei casi può essere prevenuta o gestita efficacemente grazie a controlli tempestivi, stili di vita sani e strategie terapeutiche mirate. Approfondiamo meglio l’argomento.
Cosa sono le malattie cardiovascolari
Ogni giorno il cuore pompa instancabilmente circa 8.000 litri di sangue attraverso un sistema circolatorio di oltre 100.000 chilometri, rifornendo ogni cellula di ossigeno e nutrienti essenziali.
Per diagnosticare precocemente delle alterazioni, la medicina moderna si avvale di strumenti sofisticati. Il mezzo di contrasto per ecografia, per esempio, ha assunto un ruolo chiave per osservare nel dettaglio la struttura e la funzionalità cardiaca.
Quindi quando questo complesso sistema subisce un’alterazione, a causa di ostruzioni, infiammazioni, malformazioni o deterioramenti dei tessuti, possono manifestarsi diverse forme di malattie cardiovascolari. Queste patologie sono oggi la principale causa di morte a livello globale, come riportato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, con circa 18 milioni di decessi l’anno. In Italia, secondo i dati ISTAT, rappresentano oltre il 30% delle morti complessive.
Tipologie di malattie cardiovascolari
Le patologie cardiovascolari comprendono un ampio spettro di condizioni cliniche, che possono colpire il cuore in sé o i vasi sanguigni ad esso collegati. Tra le più comuni troviamo:
- infarto del miocardio: avviene quando un coagulo blocca il flusso sanguigno in una delle arterie coronarie, causando necrosi del tessuto cardiaco;
- ictus: si verifica quando l’afflusso di sangue a una parte del cervello è interrotto (ictus ischemico) o a causa di un’emorragia (ictus emorragico);
- malattia coronarica: dovuta all’accumulo di placche aterosclerotiche nelle arterie coronarie, riduce l’afflusso di sangue al cuore;
- scompenso cardiaco: condizione cronica in cui il cuore non riesce a pompare sangue in modo adeguato, causando sintomi come affaticamento e dispnea;
- aritmie: alterazioni del ritmo cardiaco che possono provocare tachicardie, bradicardie o battiti irregolari;
- cardiomiopatie: malattie del muscolo cardiaco che possono comprometterne la funzione contrattile;
- malattia arteriosa periferica: restringimento delle arterie periferiche, spesso alle gambe, con dolore e difficoltà nella deambulazione;
- ipertensione arteriosa: pressione sanguigna cronicamente elevata, fattore di rischio primario per infarto e ictus;
- aneurismi: dilatazioni anomale di un’arteria, con rischio di rottura e conseguente emorragia interna;
- endocardite: infezione dell’endocardio, spesso provocata da batteri presenti nel sangue;
- malattie valvolari: disfunzioni delle valvole cardiache che ostacolano il corretto flusso del sangue;
Queste condizioni possono manifestarsi in forma acuta o cronica, con sintomi evidenti oppure in modo silenzioso, richiedendo un attento monitoraggio clinico.
Fattori di rischio e consigli
Le malattie cardiovascolari sono influenzate da numerosi fattori di rischio, suddivisibili in modificabili e non modificabili.
Per ridurre il rischio cardiovascolare è essenziale adottare uno stile di vita sano, basato su un’alimentazione equilibrata, attività fisica regolare, controllo del peso corporeo e cessazione del fumo. Si suggerisce oltremodo di monitorare periodicamente i parametri clinici (pressione, colesterolo, glicemia) e rivolgersi a uno specialista per eventuali approfondimenti diagnostici. I riferimenti di cui sopra sono a scopo informativo, ogni soggetto e le patologie possono essere differenti.
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