C’è un momento in cui la politica smette di essere solo trattative e documenti ufficiali e torna a parlare alle persone. Il rientro del Regno Unito nel programma Erasmus, previsto dal 2027, è uno di quei momenti. A cinque anni dalla Brexit, Londra e Bruxelles ricuciono uno strappo che aveva colpito soprattutto i giovani, rimettendo al centro l’idea di un’Europa che, nonostante tutto, sceglie di restare unita attraverso la cultura, lo studio e le esperienze condivise.
Erasmus non è soltanto un programma di mobilità universitaria: è il primo viaggio lontano da casa, è una lingua imparata vivendo, è un’amicizia che supera i confini nazionali. L’uscita del Regno Unito nel 2020 aveva lasciato l’amaro in bocca a studenti, docenti e famiglie. Oggi, invece, la notizia del ritorno rappresenta una svolta concreta, capace di riaccendere l’entusiasmo di migliaia di ragazzi europei e britannici.
Il programma Erasmus permette agli studenti di studiare in università e istituti d’istruzione superiore all’estero per un periodo massimo di dodici mesi, offrendo borse di studio per coprire le spese.

Il nuovo accordo è frutto del cambio di rotta impresso dal governo laburista di Keir Starmer, deciso a rilanciare le relazioni con l’Unione europea dopo anni di rapporti difficili. Non a caso, il rientro in Erasmus si inserisce in un quadro più ampio di cooperazione, che comprende anche un nuovo partenariato strategico e l’avvio di colloqui su temi chiave come il mercato europeo dell’elettricità. Un segnale chiaro: il dialogo funziona e l’Europa, quando collabora, diventa più forte.
Certo, l’impegno non è solo politico ma anche economico. Il contributo britannico al programma, stimato in 570 milioni di sterline per il 2027-2028, riapre il dibattito sui costi. Ma per molti questo investimento è il prezzo giusto da pagare per garantire opportunità formative, apertura mentale e un futuro più interconnesso alle nuove generazioni.
Per chi sogna di partire o semplicemente vuole informarsi, l’Unione europea mette a disposizione numerosi strumenti ufficiali. Il punto di riferimento principale è il Portale europeo per i giovani (youth.europa.eu), dove si trovano informazioni chiare su Erasmus+, i requisiti di partecipazione, le borse di studio e i Paesi coinvolti. Sul sito della Commissione europea – Erasmus+ (sezione istruzione e formazione) sono invece disponibili guide dettagliate, bandi aggiornati e link alle Agenzie nazionali, fondamentali per presentare la candidatura attraverso la propria università o istituto.
Il contributo del Regno Unito al programma per l’anno 2027-2028 ammonterà a 570 milioni di sterline (circa 650 milioni di euro).
Il ritorno del Regno Unito in Erasmus dimostra che l’Europa può essere più grande delle sue divisioni. Ripartire dagli studenti, dalla conoscenza e dallo scambio culturale significa investire in un’unità reale, vissuta, fatta di persone prima ancora che di confini.
PER APPROFONDIRE
ERASMUS PLUS
Il sito nazionale del Programma europeo per l’Istruzione, la Formazione, la Gioventù e lo Sport
ERASMUS EUROPA
Il sito ufficiale dell’Erasmus dell’Unione Europea

Sofia Corradi: la madre dell’Erasmus che ci ha insegnato a sognare oltre i confin
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