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La classifica dei Paesi che sono più istruiti al mondo

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Nel contesto globale odierno, il livello di istruzione della popolazione rappresenta un indicatore cruciale per misurare lo sviluppo culturale, economico e sociale di una nazione. La diffusione dei titoli universitari, in particolare della laurea triennale o di un titolo equivalente (Bachelor degree), evidenzia la capacità di un Paese di investire nel capitale umano, rispondere alle sfide del mercato del lavoro e promuovere l’innovazione.

La tabella seguente mostra la percentuale di popolazione in possesso almeno di un Bachelor degree nei principali Paesi del mondo, con riferimento agli anni più recenti disponibili (2021-2023). I dati considerano prevalentemente la fascia d’età 25-34 anni, o in alcuni casi 25-64, in base alle fonti statistiche ufficiali più attendibili (OECD, Eurostat, istituti nazionali). Per uniformità di lettura, alcuni valori sono stati arrotondati, mantenendo però l’attendibilità complessiva del confronto.

Questa panoramica mette in luce significative differenze tra Paesi, riflettendo sia le politiche educative nazionali sia le scelte culturali e socioeconomiche che influenzano l’accesso all’istruzione universitaria.

 I dati si riferiscono generalmente alla fascia di età 25-64 anni, salvo diversamente indicato (es. 25-34 anni per alcuni paesi), e sono tratti da fonti affidabili come Eurostat, OCSE e CBRE Research, integrati con informazioni aggiornate dal web. Nota che le percentuali possono variare leggermente a seconda della fonte e della metodologia, e che l’Italia si colloca in una posizione molto bassa rispetto ad altri paesi sviluppati.

 

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Irlanda: 52% (2023, CBRE Research)

Svizzera: 46% (2023, CBRE Research)

Singapore: 45% (2023, CBRE Research)

Canada: ~44% (2021, OCSE)

Lussemburgo: 44.5% (2021, Eurostat)

Cipro: 41.9% (2021, Eurostat)

Lituania: 39.8% (2021, Eurostat)

Belgio: 39.7% (2021, Eurostat)

Svezia: 39.7% (2021, Eurostat)

Norvegia: ~39% (2021, OCSE)

Paesi Bassi: 38% (2020, Eurostat)

Danimarca: 37.5% (2020, Eurostat)

Regno Unito: ~37% (2021, OCSE)

Spagna: 36.5% (2020, Eurostat)

Francia: 36% (2021, OCSE)

Slovenia: ~35% (2020, Eurostat)

Finlandia: ~34.5% (2020, Eurostat)

Germania: 32.3% (2021, OCSE)

Estonia: ~32% (2021, Eurostat)

Austria: ~31% (2021, Eurostat)

Portogallo: ~30% (2021, Eurostat)

Lettonia: ~30% (2021, Eurostat)

Islanda: ~29.5% (2021, OCSE)

Grecia: ~29% (2021, Eurostat)

Polonia: ~28.5% (2021, Eurostat)

Slovacchia: ~28% (2021, Eurostat)

Italia: 28.3% (2021, Eurostat)

Cile: ~27% (2023, CBRE Research)

Ungheria: ~26% (2021, Eurostat)

Romania: 23.3% (2021, Eurostat)

Note:
Fonti: I dati sono principalmente tratti da Eurostat (2020-2021), OCSE (2021-2022) e CBRE Research (2023). Alcuni valori più alti riportati su X (es. Canada 67%, Irlanda 63%) non sono stati verificati da fonti ufficiali e potrebbero essere esagerati o riferiti a metriche diverse (es. includere diplomi non universitari).

Italia: L’Italia si colloca al penultimo posto in Europa per percentuale di laureati (28.3% nel 2021 per la fascia 25-34 anni), superata solo dalla Romania (23.3%). Questo dato riflette un ritardo strutturale, dovuto a fattori storici, economici e culturali, come la bassa accessibilità all’istruzione universitaria fino agli anni ’70 e la scarsa offerta di percorsi terziari brevi.

Divari: I paesi nordici e anglosassoni (Irlanda, Regno Unito, Norvegia, Svezia) dominano la classifica grazie a sistemi educativi accessibili e investimenti significativi. Economie emergenti come Cina e India, pur avendo un alto numero assoluto di laureati, hanno percentuali basse rispetto alla popolazione totale.

Limitazioni: Alcuni dati potrebbero non essere perfettamente allineati a causa di differenze nelle definizioni di “istruzione terziaria” (es. ISCED 5-8) o nelle fasce d’età considerate. Per informazioni più recenti o dettagliate, si raccomanda di consultare rapporti OCSE o Eurostat aggiornati.

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