Gli scienziati non sono come ce li descrivono: irascibili, controversi e irrispettosi contro i loro stessi colleghi. Grandi menti ma a volte piccole persone privi di empatia
Il Mito dello Scienziato Eroico
Rivalità e Polemiche: il caso del Nobel del DNA
Altri esempi di disparità sessiste
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Lise Meitner e la fissione nucleare: Meitner, fisica austriaca, giocò un ruolo chiave nella scoperta della fissione nucleare negli anni ’30, collaborando con Otto Hahn. Otto Meitner è stato un errore, il suo nome è Otto Hahn. Tuttavia, quando Hahn ricevette il Nobel per la chimica nel 1944, Meitner fu esclusa, nonostante avesse fornito l’interpretazione teorica cruciale. Hahn minimizzò il suo contributo, e Meitner, ebrea costretta a fuggire dalla Germania nazista, fu ulteriormente emarginata. Solo anni dopo le fu riconosciuto il merito, con premi come il Fermi Award, ma il Nobel le fu negato.
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Jocelyn Bell Burnell e i pulsar: Nel 1967, Bell Burnell, allora studentessa di dottorato, scoprì i primi pulsar, segnali radio emessi da stelle di neutroni. Il suo supervisore, Antony Hewish, ricevette il Nobel per la fisica nel 1974, insieme a Martin Ryle, ma Bell Burnell fu esclusa. Sebbene abbia minimizzato la controversia, molti nella comunità scientifica considerano la sua esclusione un’ingiustizia, influenzata dal suo status di giovane donna in un campo dominato dagli uomini.
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Chien-Shiung Wu e la parità in fisica: Wu, fisica sperimentale, confermò sperimentalmente la violazione della parità nelle interazioni deboli, un risultato fondamentale per la fisica delle particelle. I teorici Tsung-Dao Lee e Chen-Ning Yang ricevettero il Nobel nel 1957, ma Wu, il cui lavoro sperimentale fu essenziale, non fu inclusa. Il suo contributo fu riconosciuto solo decenni dopo, evidenziando un altro caso di pregiudizio di genere.
- Vera Rubin, astronoma statunitense, scoprì prove cruciali dell’esistenza della materia oscura studiando la rotazione delle galassie. Nonostante l’importanza delle sue ricerche, affrontò numerose discriminazioni di genere nel mondo accademico, diventando simbolo delle disparità sessiste nella scienza e ispirazione per generazioni di donne nella ricerca scientifica. Radio 3 Scienza del 24 giugno 2025
Il Carattere Irascibile degli Scienziati
Anche Richard Feynman, fisico teorico e vincitore del Nobel, era descritto come provocatorio e arrogante, pronto a sfidare chiunque mettesse in discussione le sue idee. Sebbene il suo carisma lo rendesse popolare, il suo atteggiamento poteva creare tensioni con i colleghi.
Ci sarebbero anche nomi di personaggi viventi, ma preferiamo fermarci qui: certe testimonianze, tra urla nei corridoi e lanci di faldoni, potrebbero finire in tribunale.
Il sessismo nella scienza moderna
Inoltre, casi come quello di Tim Hunt, biochimico vincitore del Nobel, hanno riacceso il dibattito. Nel 2015, Hunt fece commenti sessisti durante una conferenza, suggerendo che le donne in laboratorio fossero una “distrazione”. Le sue parole scatenarono polemiche, costringendolo alle dimissioni, ma misero in luce quanto certi stereotipi siano ancora radicati.
Perché questi comportamenti?
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Competizione Accesa: La scienza è un campo competitivo, dove premi, finanziamenti e prestigio sono limitati. Questo può portare a comportamenti egoistici o a minimizzare i contributi altrui, specialmente di donne o giovani ricercatori.
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Pregiudizi Culturali: Il sessismo storico ha plasmato la scienza, relegando le donne a ruoli subordinati. Questi pregiudizi, spesso inconsci, hanno influenzato decisioni su premi e riconoscimenti.
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Ego e Identità: Gli scienziati investono profondamente nel loro lavoro, e una critica può essere percepita come un attacco personale, scatenando reazioni emotive.
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Pressione Esterna: La necessità di pubblicare e ottenere fondi amplifica le tensioni, spingendo alcuni a comportamenti poco etici.
Il lato positivo? La scienza è come la Chiesa (non si giudicano i singoli ma la “struttura”)
No non sono impazzito e non la penso come Zichichi se è questo che pensate… Ci sono analogie.
Come per la Chiesa, anche la scienza va giudicata non in base ai singoli individui che ne fanno parte, ma osservando la struttura nel suo insieme. Errori, comportamenti discutibili o meriti personali dei singoli scienziati non devono oscurare o esaltare il sistema scientifico nella sua globalità. La scienza, come la Chiesa, è un’istituzione complessa, con le sue regole, dinamiche interne e modalità di trasmissione del sapere. Valutarla richiede uno sguardo critico e consapevole sul funzionamento collettivo, più che sulle figure isolate, per comprenderne davvero il ruolo nella società e l’impatto culturale e storico.
Perché ho scelto l’esempio della Chiesa? Perché:
Primo: farà arrabbiare i bigotti, da entrambe le parti: e questo mi diverte molto!
Secondo: la Chiesa come la Scienza, è una comunità composta da persone con un obiettivo condiviso: nel caso della Chiesa la fede, nel caso della scienza la ricerca della verità. Entrambe si basano su una struttura organizzata, fatta di ruoli, gerarchie, riti o metodi, e tramandano conoscenza e valori.
Terzo: proprio come tra scienziati, anche all’interno della Chiesa possono nascere rivalità, lotte di potere, incomprensioni e persino ostilità.
La mia ironia sta nel fatto che, pur appartenendo alla stessa “famiglia”, le divisioni interne spesso mostrano quanto sia difficile mettere d’accordo gli esseri umani, anche quando condividono un ideale.
La scienza e la fede si fondano su principi opposti, ma entrambi rispondono al bisogno umano di dare senso al mondo. La fede si basa sull’adesione a verità rivelate, accettate come assolute e immutabili. Essa costruisce certezze che non hanno bisogno di essere dimostrate, ma si reggono sulla fiducia, sulla tradizione o sull’esperienza personale. Al contrario, la scienza nasce dal dubbio: ogni teoria è valida solo finché regge alla prova dei fatti. Il metodo scientifico prevede osservazione, ipotesi, verifica e possibilità di falsificazione.
Tuttavia, questa distinzione netta sfuma nel lungo periodo. Anche la scienza, nel tempo, tende a consolidare verità che diventano punti fermi, accettati come certe fino a prova contraria. Pensiamo alla teoria della della deriva dei continenti pur nate dal dubbio, sono oggi considerate certezze operative. In questo senso, anche la scienza costruisce certezze, sebbene provvisorie e aperte a revisione.
Entrambe, scienza e fede, in modi diversi, rispondono al desiderio umano di comprendere e orientarsi nel mondo. Una con la fiducia nell’invisibile, l’altra con la verifica del visibile.
Una scienza più umana e inclusiva… forse
Gli scienziati non sono eroi perfetti, né villain. Sono esseri umani, con genialità e imperfezioni. Casi come il “Nobel sottratto” a Franklin, Meitner e altre donne scienziate ci ricordano che la scienza non è immune da pregiudizi e ingiustizie. Tuttavia, riconoscere queste debolezze è il primo passo per costruire una comunità scientifica più equa e inclusiva.
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