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Giappone colpisce ancora il suolo lunare: seconda missione Hakuto‑R fallita

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Il secondo atterraggio fallito nel segno “Resilience”

Il 5 giugno 2025 la navicella giapponese Resilience, parte della missione Hakuto‑R Mission 2 di ispace, ha perso il contatto con Terra poco prima del previsto allunaggio sul Mare Frigoris, zona pianeggiante della faccia visibile della Luna. La discesa era iniziata da un’orbita a circa 100 km e sembrava procedere regolarmente, ma a soli ~200 m la navicella ha cessato di comunicare, precipitando — molto probabilmente in un hard landing.


Le cause presunte del fallimento

Secondo i primi dati di missione, un malfunzionamento del laser altimetro ha impedito la corretta misurazione dell’altitudine, riducendo la capacità di frenare in tempo e portando a un impatto troppo violento. Si tratta dello stesso problema che aveva colpito la precedente missione Hakuto‑R M1 del 2023 — ed è dal nome “Resilience” che si capiva l’intenzione di riprovarci.

 


Cosa c’era a bordo

La navicella trasportava:

  • Tenacious, rover europeo da 5 kg per analisi del suolo,

  • Esperimenti scientifici di ESA/NASA (tra cui ricerche su alghe e produzione di acqua),

  • “Moonhouse”, una mini installazione artistica rossa di Mikael Genberg

Il tutto con un valore stimato di almeno 16–24 milioni $, secondo stime giornalistiche .


Impatto commerciale e reazioni

Le azioni di ispace sono crollate di circa il 29 % in seguito all’incidente, anche se l’azienda dichiara di essere finanziariamente solida . Il fondatore Takeshi Hakamada ha promesso una revisione seria dell’approccio tecnico e ha confermato che ispace proseguirà con le prossime missioni, tra cui un lander più grande nel 2027 sotto contratto con la NASA.

 


Contesto internazionale e futuro

Nonostante il fallimento, il Giappone ha già raggiunto una soft landing indipendente con il lander SLIM di JAXA nel gennaio 2024, diventando la quinta nazione a raggiungere questo obiettivo. Nel settore privato, il successo rimane ristretto a società USA come Firefly (Blue Ghost, marzo 2025) e Intuitive Machines (anche se con comunicazioni limitate).

ispace, tuttavia, mira a diventare un fornitore affidabile di trasporti e servizi lunari entro il 2040, con piani già in atto per sei ulteriori missioni commerciali entro il 2029 .


Conclusione

Il secondo fallimento della missione Hakuto‑R conferma le difficoltà tecniche legate alle fasi terminali dell’atterraggio lunare. Ma dal confronto con i precedenti errori emergono insegnamenti preziosi: nuovi test, affinamenti software e sensori rivisti saranno fondamentali per la prossima missione del 2027. ispace resta determinata nel trasformare la resilienza in successo — questa volta (forse) sulla Luna.

Fonte: Nature

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