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Quando c’era la Lira eravamo più forti: la Fake News che circola su Web

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Un lettore ci scrive

Se invece dell’Euro ci fosse ancora la Lira  avremmo potuto acquistare auto e casa pagando quasi tutto in contanti. Come si faceva negli anni ’80 e ’90.

 

Rispondiamo molto volentieri.

“Con la lira si compravano auto e case in contanti”: perché è un mito

Negli ultimi anni si sente spesso dire che “con la lira si compravano auto e case in contanti”. L’immagine evocata è quella di un’Italia più ricca, in cui le famiglie avevano risparmi tali da permettersi di acquistare beni importanti senza ricorrere al credito.
In realtà, questa narrazione non trova riscontro nei fatti. Soprattutto tra gli anni ’70 e ’80 – e in buona parte dei ’90 – la maggior parte delle famiglie italiane non disponeva di grandi somme liquide. Per comprare auto, mobili, elettrodomestici e perfino per avviare l’acquisto di una casa, si ricorreva a uno strumento oggi quasi dimenticato: la cambiale.


Le cambiali: il credito “dimenticato” degli italiani

Le cambiali erano diffusissime. Per chi non le conosce, si trattava di titoli di debito firmati dal compratore, che si impegnava a pagare importi stabiliti a scadenze fisse (mensili o semestrali).
In pratica, erano una forma di finanziamento: un pagamento a rate, ma molto più rigido e meno tutelato rispetto ai sistemi moderni.

Funzionavano così:

  • il compratore firmava tante cambiali quante erano le rate;

  • il venditore o la banca potevano “scontarle”, cioè cederle subito ottenendo liquidità;

  • se anche solo una rata non veniva pagata, scattava immediatamente la procedura di recupero crediti, con pignoramenti veloci e conseguenze pesanti.

Le cambiali non servivano solo per la casa: erano utilizzate per automobili, elettrodomestici, mobili, perfino vacanze.
Altro che “si pagava tutto in contanti”.


Perché le cambiali erano spesso peggiori dei mutui di oggi

Oggi si tende a idealizzare il passato, ma le condizioni di allora erano molto più dure per il consumatore. Le cambiali presentavano diversi problemi:

1. Interessi altissimi

I costi erano elevati e spesso poco chiari. In molti casi gli interessi effettivi erano molto più alti dei mutui moderni.

2. Pochissime tutele per il debitore

Saltare una cambiale significava azioni legali immediate. Il margine di trattativa era minimo.

3. Stigma sociale

Chi non pagava una cambiale veniva protestato. Era un marchio pesante:
venivi escluso dal credito per anni e spesso anche additato socialmente.

4. Zero trasparenza

Non esistevano TAEG, fogli informativi chiari o regolamentazioni che permettessero di confrontare le offerte. Il rischio di pagare troppo – senza accorgersene – era molto alto.


Il passaggio all’euro non c’entra nulla

L’idea che con la lira si vivesse in un’epoca senza credito e senza rate è quindi storicamente falsa.
Il credito al consumo esisteva eccome, ed era più rischioso, costoso e opaco di quello attuale.

Il mito del “si comprava tutto in contanti” si regge soprattutto sulla nostalgia e sulla perdita di memoria collettiva verso strumenti finanziari che erano parte della vita quotidiana ma che oggi non vediamo più.


Negli anni del boom economico gli italiani acquistavano sì beni importanti, ma non lo facevano grazie a un’abbondanza di denaro contante: lo facevano a rate, con cambiali e forme di credito dure e poco tutelate.

Oggi, al contrario, mutui e finanziamenti sono molto più regolamentati e trasparenti.

La realtà storica è semplice:
non si comprava tutto in contanti. Si comprava… ma pagando a rate, e spesso a caro prezzo.

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