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6 agosto: nasce il World Wide Web. 9 cose da fare per renderlo un posto migliore, secondo il suo inventore

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di Claudio Pasqua

Il 6 agosto 1991 è una data che ha cambiato la storia dell’umanità: quel giorno, un informatico britannico di nome Tim Berners-Lee pubblicava il primo sito web al mondo, dando il via al World Wide Web così come lo conosciamo oggi.

Non era ancora un mondo fatto di social media, algoritmi, disinformazione virale e cloud computing. Era, piuttosto, l’inizio di una nuova era della comunicazione, della conoscenza e della connessione globale.

Il World Wide Web è nato al CERN di Ginevra nel 1989, grazie all’idea di Tim Berners-Lee. Il suo obiettivo era creare un sistema per condividere facilmente informazioni tra ricercatori che lavoravano a diversi progetti. Inizialmente, il progetto era chiamato ENQUIRE e si basava sul concetto di ipertesto. Berners-Lee sviluppò anche le infrastrutture necessarie, come il primo web server e il primo browser web, chiamato WorldWideWeb. Il 6 agosto 1991, fu pubblicato il primo sito web, info.cern.ch. Il CERN rese il WWW disponibile a tutti nel 1993

 

A più di trent’anni da quel giorno rivoluzionario, proprio il padre del web lancia un grido d’allarme: “Mai prima d’ora il potere del web è stato così minacciato.” Parole forti, che fotografano lo stato attuale della rete tra fake news, cyberbullismo, furti d’identità, odio online e manipolazione politica. Ed è per questo che Berners-Lee ha promosso un’iniziativa concreta: il Contract for the Web, o Contratto per il Web, un manifesto che riassume 9 principi fondamentali destinati a governi, aziende e cittadini per difendere l’integrità e il futuro della rete.

Il Contratto per il Web: un patto per tutti

Lanciato dalla Web Foundation nel 2019, il Contract for the Web è il risultato di un processo collaborativo che ha coinvolto oltre 80 organizzazioni e migliaia di persone. L’obiettivo è semplice ma ambizioso: fare del web uno strumento al servizio dell’umanità, inclusivo, sicuro, libero e affidabile.

Vediamo insieme i 9 impegni che ognuno di noi – a seconda del proprio ruolo – dovrebbe abbracciare per rendere il web un posto migliore.


1. Assicurare a tutti l’accesso a Internet (governi)

Il web deve essere un diritto universale. I governi devono lavorare affinché ogni cittadino abbia accesso a una connessione affidabile, veloce e a basso costo, soprattutto nelle aree svantaggiate.

2. Mantenere Internet sempre disponibile (governi)

Bloccare la rete o limitarne l’accesso durante proteste, elezioni o crisi politiche è una violazione dei diritti. Il web deve essere sempre attivo e accessibile, anche nei momenti più delicati.

3. Rispettare e proteggere la privacy delle persone (governi)

I governi devono creare e rispettare leggi che difendano i dati personali dei cittadini, evitando sorveglianza di massa o raccolta indiscriminata di informazioni sensibili.


4. Rendere Internet accessibile e conveniente per tutti (aziende)

Le aziende devono impegnarsi affinché i propri servizi siano accessibili sia economicamente che tecnologicamente, abbattendo barriere economiche e culturali.

5. Rispettare la privacy degli utenti (aziende)

Non basta essere conformi al GDPR: le imprese devono mettere al centro l’etica e la trasparenza, evitando di monetizzare in modo opaco i dati personali.

6. Sviluppare tecnologie che rafforzino il bene comune (aziende)

L’innovazione tecnologica deve andare nella direzione di promuovere il progresso umano, combattendo odio, discriminazione, abusi e sfruttamento.


7. Essere creatori e collaboratori attivi (cittadini)

Il web non è solo un luogo dove consumare contenuti, ma anche dove crearli. Gli utenti devono partecipare attivamente, con responsabilità, al dibattito pubblico e alla creazione di comunità positive.

8. Costruire comunità rispettose e inclusive (cittadini)

Ogni persona ha la responsabilità di promuovere il discorso civile, contrastare la disinformazione e favorire ambienti digitali inclusivi e rispettosi della dignità umana.

9. Lottare per il web (cittadini)

Infine, Berners-Lee invita ogni cittadino a diventare attivista digitale: informarsi, sensibilizzare, denunciare le ingiustizie online e condividere il Contratto per il Web affinché raggiunga politici, aziende e leader.


Una chiamata collettiva all’azione

Per Tim Berners-Lee il web non è solo una creazione tecnica: è un bene comune, un’infrastruttura democratica da custodire e potenziare. E per farlo, serve l’impegno congiunto di istituzioni, imprese e cittadini.
“Il modo migliore per cambiare le priorità di chi è al potere è parlarne da ogni angolo del mondo”, dice Berners-Lee.

Il Contratto può essere sottoscritto da chiunque, come individuo o come organizzazione, attraverso il sito ufficiale webfoundation.org. Perché ognuno, nel suo piccolo, può contribuire a difendere ciò che il web rappresenta: conoscenza, libertà, dialogo e opportunità.


Il futuro del web inizia oggi

Oggi, 6 agosto, mentre celebriamo il compleanno della rete, siamo chiamati a riflettere su che tipo di web vogliamo lasciare alle prossime generazioni. Un web commerciale, opaco, violento e manipolato? Oppure un web trasparente, inclusivo e al servizio dell’umanità?

La risposta dipende da noi. E da ciò che faremo, ogni giorno, per renderlo un posto migliore.

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Il Distretto Rotary 2072 ha scelto di onorare Guglielmo Marconi, scienziato e rotariano, collaborando con la Fondazione Marconi per valorizzarne l’eredità. Iniziative come il Premio Marconi e progetti culturali mirano a diffondere i valori di scienza, progresso e cultura, in una società che ne ha oggi profondo bisogno.

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