Fake News 1. “L’Unione Europea decide tutto e l’Italia non conta nulla”
Una delle narrazioni più diffuse sostiene che Bruxelles imponga ogni legge, riducendo l’Italia a semplice esecutrice. In realtà l’UE funziona con un meccanismo di codecisione: Parlamento europeo (eletto dai cittadini) e Consiglio dell’UE (ministri nazionali) devono entrambi approvare le norme. L’Italia partecipa al Consiglio con peso proporzionale alla sua popolazione ed elegge 76 eurodeputati. Non esiste un “diktat” europeo senza la partecipazione italiana. Presentare l’UE come una tirannia burocratica serve a creare risentimento e giustificare posizioni di rottura.
Fake News 2. “L’euro ha distrutto l’economia italiana e uscire risolverebbe tutto”
È vero che l’introduzione dell’euro ha coinciso con problemi di crescita, ma attribuire all’euro tutte le difficoltà economiche è una semplificazione ingannevole. Le cause principali includono debolezze strutturali, bassa produttività, ritardi negli investimenti e inerzie politiche interne. Uscire dall’euro comporterebbe una svalutazione drastica, aumento del costo del debito e perdita di potere d’acquisto. Presentare Italexit come soluzione magica è una tipica fake news populista.
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Fake News 3. “L’UE ci obbliga ad accogliere chiunque arrivi: è invasione programmata”
La retorica anti-UE sostiene che Bruxelles imponga all’Italia di aprire completamente le frontiere. In realtà la gestione delle migrazioni è un misto di competenze nazionali e cooperative. L’UE non impone di “accogliere tutti”, anzi molti paesi hanno chiusure severe. L’Italia gestisce autonomamente i propri ingressi; i meccanismi europei di ricollocamento sono spesso su base volontaria. La narrativa dell’“invasione organizzata” è priva di basi e alimenta paure sociali.
Fake News 4. “L’Europa ci costa troppo: paghiamo più di quanto riceviamo”
Questa affermazione ignora che l’Italia è sì contributore netto, ma riceve benefici economici enormi: accesso al mercato unico, investimenti, fondi per infrastrutture, agricoltura, ricerca, formazione, coesione regionale. Inoltre siamo tra i principali beneficiari del Piano Next Generation EU, che porta centinaia di miliardi di euro di investimenti. Guardare solo al saldo dei contributi significa ignorare tutto il resto.
Fake News 5. “L’UE vuole vietare i prodotti italiani e distruggere il Made in Italy”
Ogni volta che vengono introdotte norme sanitarie o ambientali, alcuni populisti sostengono che siano misure pensate per colpire l’Italia. In realtà gli standard europei servono a garantire qualità e sicurezza dei prodotti. Le indicazioni geografiche protette (DOP, IGP) tutelate dall’UE sono proprio ciò che difende il Made in Italy dalle imitazioni. La fake news che “l’UE vuole abolire il vino, l’olio o il parmigiano” circola ciclicamente senza fondamento.
Fake News 6. “L’Europa ci impone l’austerità e blocca gli investimenti pubblici”
L’idea che Bruxelles costringa l’Italia a tagli dolorosi è una rappresentazione distorta. Le regole di bilancio europee nascono per evitare che i debiti pubblici eccessivi creino instabilità economica, ma prevedono margini di flessibilità. Inoltre, negli ultimi anni l’UE ha sospeso tali regole durante la pandemia e ha promosso politiche espansive attraverso il Recovery Fund. Attribuire all’Europa ogni difficoltà di bilancio serve soprattutto a evitare responsabilità nazionali.
Fake News 7. “L’UE vuole abolire il contante per controllare i cittadini”
Una narrativa complottista diffusa è che Bruxelles intenderebbe eliminare il contante per imporre un controllo totale sulla popolazione. In realtà non esiste alcun piano europeo per abolirlo. L’UE discute solo limiti antiriciclaggio e favorisce pagamenti digitali perché più sicuri e tracciabili contro le mafie. Parlare di “piano per il controllo totale” è propaganda basata sulla paura.
Fake News 8. “Con Italexit torneremmo a vivere meglio come negli anni ’80”
La promessa nostalgica di un ritorno a un passato idealizzato è una tipica strategia populista: evoca un’epoca in cui tutto sembrava più semplice. Ma il mondo economico degli anni ’80 non esiste più: globalizzazione, mercati integrati, catene del valore internazionali rendono impossibile ripristinare le condizioni di allora. Uscire dall’UE significherebbe affrontare da soli mercati enormi, senza l’ombrello di una potenza commerciale come l’Unione.
Fake News 9. “L’UE ci impedisce di proteggere le nostre industrie e i nostri lavoratori”
Si afferma spesso che l’UE vieti qualsiasi intervento dello Stato a sostegno dell’economia. In realtà gli aiuti di Stato sono permessi quando utili a innovazione, transizione ecologica, digitalizzazione, crisi economiche o sociali. Senza l’UE l’Italia si troverebbe da sola, con margini minori per negoziare su dazi o tutela delle filiere. La narrativa secondo cui Bruxelles “impedisce tutto” è falsa e ignora la complessità delle norme.
Fake News 10. “Se uscissimo, gli altri paesi ci seguirebbero e l’UE crollerebbe”
Alcuni sostenitori dell’Italexit sostengono che l’Italia sarebbe solo la prima tessera del domino e che l’Unione cadrebbe. Ma tutti i sondaggi negli altri Stati membri mostrano un forte sostegno all’UE dopo la Brexit, giudicata un monito dei costi e delle difficoltà dell’uscita. L’UE ha reagito compattandosi, non indebolendosi. La previsione del “crollo imminente” è una classica retorica catastrofista per giustificare la fuga.

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