Gravita Zero: comunicazione scientifica e istituzionale

Teatro e Scienza porta in scena la vita di Marie Curie

Laura Nardi

Il 16 ottobre 2023 alle ore 11, presso il LICEO GIOBERTI, sarà presentato lo spettacolo “MARIE CURIE, UNA DONNA”, scritto da Dario Focardi e interpretato da Laura Nardi.

Questa rappresentazione, diretta da Paolo Giommarelli, è un prodotto dei TEATRI DELLA RESISTENZA di Pisa, nato da una collaborazione con TDR, Consorzio EGO – VIRGO e I.N.F.N. sezione di Pisa, e vede anche la partecipazione di Fabio Giommarelli Marie Sklodowska Curie.

Attraverso le parole e le esperienze di coloro che l’hanno conosciuta, emergono le sfaccettature di una figura iconica del XX secolo. Molte delle scienziate contemporanee ritengono di aver tratto ispirazione dalla sua storia per perseguire le proprie ambizioni.

Marie Curie ha affrontato le sfide del pregiudizio legato al genere, conciliando il ruolo di madre con quello di scienziata. Fu tra le prime donne a studiare alla Sorbona e rimane l’unica a essere stata premiata con due Nobel: uno per la fisica nel 1903 e uno per la chimica nel 1911. Atraverso le parole di familiari, amici e dai suoi stessi diari, emerge un’immagine di una donna spinta da una determinazione incrollabile e una curiosità insaziabile verso il vasto mondo della ricerca scientifica.

La sua dedizione totale alla scienza la portò talvolta a mettere a rischio la propria salute e a trascurare gli affetti familiari, mostrando una passione indomita per la ricerca.

Per ulteriori dettagli, visitare: www.teatroescienza.it

Marie Curie: Una Vita di Scoperta e Dedizione

Marie Curie, nata Maria Skłodowska il 7 novembre 1867 a Varsavia, in Polonia, è una delle figure più iconiche della storia della scienza. Non solo fu la prima donna a vincere un Premio Nobel, ma fu anche la prima persona, e l’unico essere umano fino ad oggi, a vincere il premio in due diverse categorie scientifiche: fisica e chimica.

Le radici di Marie erano ben piantate nella cultura e nell’educazione. I suoi genitori erano entrambi insegnanti, e Marie ereditò un profondo amore per l’apprendimento. Nonostante le restrizioni imposte alle donne in Polonia, Marie era determinata a proseguire i suoi studi. Quando le fu negato l’ingresso all’Università di Varsavia a causa del suo genere, decise di trasferirsi a Parigi nel 1891 per frequentare la Sorbona. Qui, adottò il nome francese “Marie” e iniziò i suoi studi in fisica, chimica e matematica.

Mentre era a Parigi, Marie incontrò Pierre Curie, un fisico di talento. I due condividevano una passione per la scienza, e ciò li avvicinò. Si sposarono nel 1895, dando inizio a una delle più famose collaborazioni scientifiche della storia. Lavorando insieme nel campo della radioattività, una parola che essi stessi coniarono, i Curie fecero scoperte rivoluzionarie. Nel 1898, annunciarono la scoperta di due nuovi elementi, il polonio (dal nome della terra natale di Marie, la Polonia) e il radio. Queste scoperte li portarono al Nobel per la Fisica nel 1903, che condivisero con Henri Becquerel.

Tragicamente, Pierre morì in un incidente nel 1906, lasciando Marie devastata. Tuttavia, mostrando una forza incredibile, continuò il lavoro di ricerca. Nel 1911, Marie Curie vinse un secondo Premio Nobel, questa volta in Chimica, per il suo lavoro sul radio e il polonio. Questo la rese la prima persona a vincere due Nobel in campi scientifici differenti.

Ma la sua ricerca non fu senza sacrifici. La pericolosità della radioattività non era completamente compresa all’epoca, e Marie lavorava spesso senza protezione adeguata. Soffrì di problemi di salute per tutta la sua vita a causa di questa esposizione.

Durante la Prima Guerra Mondiale, Marie vide un’altra opportunità di servire. Riconoscendo il potenziale dei raggi X per il trattamento medico, creò unità mobili di raggi X, chiamate “Petites Curies”, per aiutare a diagnosticare i feriti sul campo di battaglia. Questo servizio non solo salvò innumerevoli vite, ma dimostrò anche l’applicazione pratica della scienza in situazioni critiche.

Marie Curie morì il 4 luglio 1934, a causa di una malattia causata dalla prolungata esposizione alla radioattività. La sua eredità, tuttavia, continua a vivere. Non solo le sue scoperte hanno aperto nuove frontiere nella scienza, ma il suo impegno per l’istruzione, la ricerca e il progresso umano ha ispirato generazioni di scienziati, in particolare donne, a seguire le sue orme.

Le difficoltà che Marie ha affrontato nel corso della sua vita, sia come donna in un campo dominato dagli uomini sia a causa degli effetti collaterali delle sue stesse scoperte, rendono la sua storia ancora più straordinaria. Nonostante tutto, è rimasta instancabile nella sua ricerca e dedizione alla scienza. La sua vita è una testimonianza dell’importanza della perseveranza, dell’integrità e della passione nella ricerca della verità e della conoscenza.

Gravità Zero è Media partner della rassegna Teatro e Scienza

Teatro e Scienza: Donne della Scienza sul Palcoscenico Piemontese