In foto: Il Centro Nobel per la pace è il museo del Premio Nobel per la pace, situato in posizione centrale, vicino al municipio di Oslo proprio nel centro della città. Il museo ospita mostre e varie attività ispirate alle idee e al lavoro dei vincitori del premio Nobel.
Kristian Berg Harpviken, direttore dell’Istituto Norvegese per il Nobel, ha affermato che la decisione del Premio Nobel per la pace 2025 è stata presa durante l’ultima riunione del comitato Nobel, tenutasi lunedì.
Harpviken ha affermato che le decisioni sono del tutto apolitiche, sebbene la nomina dei membri del comitato da parte del parlamento norvegese, in conformità con il testamento di Alfred Nobel, che ha lasciato in eredità il denaro per finanziare i premi che portano il suo nome, possa complicare questa impressione. “So per esperienza personale che il comitato agisce in completa indipendenza. Ma Alfred Nobel ci ha reso le cose un po’ difficili scrivendo nel suo testamento che la nomina deve essere fatta dal parlamento. Questo, purtroppo, non è negoziabile”, ha affermato.
Dunque la nomina del Nobel per la pace passando peri l parlamento può essere influenzata politicamente?
In pratica sì, in teoria la nomina dei membri del Comitato Nobel per la Pace può essere influenzata politicamente, anche se nelle intenzioni e nella pratica operativa si cerca di evitare che lo sia.
Ecco come funziona nel dettaglio:
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Nomina dei membri del Comitato:
Il Comitato Nobel per la Pace (composto da 5 persone) è nominato dal Parlamento norvegese (Stortinget), come previsto dal testamento di Alfred Nobel. Nobel voleva che fosse la Norvegia, e non la Svezia, a gestire il premio per la pace. -
Rischio di influenza politica:
Poiché i membri sono scelti dal Parlamento, le nomine riflettono in parte la composizione politica del parlamento norvegese in quel momento. In passato, ad esempio, i partiti politici hanno proposto o sostenuto candidati in linea con i propri orientamenti o valori. -
Indipendenza del Comitato:
Tuttavia, una volta nominati, i membri agiscono formalmente in modo indipendente. Non rappresentano i partiti politici e non ricevono istruzioni dal governo o dal parlamento.
Kristian Berg Harpviken, che citi, sottolinea proprio questo: pur essendoci un legame istituzionale con la politica (la nomina), le decisioni effettive del Comitato non sono dirette né controllate da autorità politiche. -
Percezione pubblica:
Nonostante l’indipendenza formale, questa struttura può dare l’impressione che ci sia un’influenza politica, specialmente quando il premio viene assegnato a figure o organizzazioni che hanno un impatto politico (ad esempio Barack Obama nel 2009 o l’Unione Europea nel 2012).
Come vengono scelti i membri del Comitato Nobel per la Pace e quanto conta la politica norvegese in questo processo.
Chi nomina i membri
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Il Comitato Nobel per la Pace è composto da 5 persone.
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I membri vengono nominati dal Parlamento norvegese (Stortinget).
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Questo avviene all’inizio di ogni legislatura, quindi ogni 4 anni.
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Il Parlamento sceglie i membri in base alla rappresentanza proporzionale dei partiti politici: in pratica, i grandi partiti ottengono più “peso” nella selezione dei candidati.
Chi può essere nominato
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Possono essere nominati politici norvegesi, ma non membri del governo in carica.
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È preferito che i membri non abbiano incarichi politici attivi, anche se molti di loro in passato sono stati parlamentari o ministri.
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Si cercano persone con esperienza in politica estera, diritti umani, diplomazia o accademia.
Influenza dei partiti politici
La composizione del Comitato riflette spesso l’equilibrio politico del Parlamento.
Ecco un esempio semplificato (non numeri precisi ma realistici):
Partito norvegese | Tendenza politica | Influenza nella nomina |
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Partito Laburista (Arbeiderpartiet) | centro-sinistra | storicamente forte, spesso ha avuto 2 membri |
Partito Conservatore (Høyre) | centro-destra | di solito 1 o 2 membri |
Partito di Centro / Sinistra socialista | sinistra o rurale-centro | 1 membro |
Partito del Progresso (FrP) | destra populista | occasionalmente 1 membro |
Quindi, la politica influisce sulla scelta dei membri, anche se una volta eletti, i membri agiscono indipendentemente e non rappresentano il partito che li ha sostenuti.
Esempi storici di influenza percepita
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2012: Premio Nobel per la Pace all’Unione Europea → alcuni hanno interpretato la decisione come politicamente “filoeuropeista”, coerente con le tendenze del Parlamento norvegese di allora.
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2009: Premio a Barack Obama → molti hanno visto la scelta come un messaggio politico sul multilateralismo e il cambiamento rispetto all’era Bush.
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Tuttavia, in entrambi i casi, i membri del Comitato hanno difeso la propria autonomia.
In sintesi
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Il Parlamento nomina i membri, quindi c’è un legame politico.
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Il Comitato è indipendente nelle decisioni.
Tuttavia, la composizione politica può influenzare indirettamente la sensibilità o le priorità del Comitato.
Questo spiega perché talvolta il premio Nobel per la pace suscita dibattiti politici, pur essendo formalmente “apolitico”.
Chi fa parte del Comitato Nobel per la Pace nel 2025
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Jørgen Watne Frydnes – Presidente dal 2024, è il più giovane presidente nella storia del comitato. VG
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Asle Toje – Vicepresidente, è un esperto di politica estera e già direttore di ricerca presso l’Istituto Nobel norvegese.
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Anne Enger – Politica di lunga data, ex leader del Partito di Centro e ex Ministro della Cultura.
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Kristin Clemet – Ex membro del governo del Partito Conservatore e già rappresentante in Parlamento.
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Gry Larsen – Entrata nel comitato nel 2024, è una politica con esperienza in ambito ambientale e internazionale.
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Kristian Berg Harpviken – Direttore dell’Istituto Nobel norvegese, ricopre il ruolo di segretario del comitato.
Influenza politica nelle nomine
La composizione del comitato riflette le forze politiche del Parlamento norvegese. Tuttavia, una volta nominati, i membri agiscono in modo indipendente e non rappresentano i partiti che li hanno sostenuti. Questo equilibrio mira a garantire l’indipendenza e l’imparzialità nelle decisioni relative al Premio Nobel per la Pace.