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Perché sogniamo? La scienza dietro il mistero dei sogni

I sogni affascinano l’umanità da millenni, ispirando miti, storie e infinite curiosità. Nonostante i progressi della scienza, il motivo esatto per cui sogniamo rimane in parte un enigma. Tuttavia, le neuroscienze e la psicologia hanno fatto luce su questo fenomeno, rivelando che i sogni non sono solo immagini casuali, ma potrebbero avere funzioni cruciali per la nostra mente e il nostro benessere.


Che cos’è un sogno?

I sogni sono esperienze sensoriali, emotive e cognitive che viviamo durante il sonno, principalmente nella fase REM(Rapid Eye Movement), anche se possono verificarsi in altre fasi. Durante il sonno REM, il cervello è sorprendentemente attivo, quasi come quando siamo svegli, e produce immagini, suoni, emozioni e narrazioni che possono sembrare vividamente reali o completamente surreali.

Ma perché il nostro cervello dedica così tanto tempo ed energia a creare queste storie notturne?


Consolidamento della memoria

Una delle teorie più solide sul motivo per cui sogniamo riguarda l’elaborazione della memoria. Durante il giorno, il cervello è bombardato da informazioni: esperienze, emozioni, conversazioni. Quando dormiamo, in particolare durante la fase REM, il cervello “riordina” queste informazioni, consolidando i ricordi importanti e scartando quelli superflui.

I sogni potrebbero essere una sorta di “riproduzione” di questo processo, in cui frammenti di esperienze recenti si mescolano a ricordi più vecchi, creando scenari spesso bizzarri.

Uno studio del 2010, pubblicato su Current Biology, ha dimostrato che i ratti sognano percorsi appresi durante il giorno, suggerendo che il sonno aiuti a rafforzare l’apprendimento. Negli esseri umani, questo potrebbe spiegare perché studiare prima di dormire migliora la memorizzazione o perché i sogni spesso riflettono eventi recenti in modo simbolico o distorto.


Elaborazione emotiva

Un’altra funzione importante dei sogni è l’elaborazione delle emozioni. I sogni, soprattutto quelli intensi o emotivi, sembrano aiutarci a processare esperienze stressanti o complesse. Ad esempio, dopo un evento traumatico, potremmo sognare situazioni correlate, come se il cervello stesse cercando di “digerire” l’esperienza.

Questa teoria è supportata dall’attività dell’amigdala, la regione cerebrale responsabile delle emozioni, che è particolarmente attiva durante il sonno REM.

La psicologa Rosalind Cartwright, pioniera nello studio dei sogni, ha suggerito che i sogni fungano da “terapia notturna”, aiutandoci a trovare soluzioni creative ai problemi emotivi o a ridurre l’intensità di emozioni negative. Questo potrebbe spiegare perché, dopo una notte di sonno, ci sentiamo spesso meno sopraffatti da un problema.


Creatività e risoluzione dei problemi

I sogni possono anche stimolare la creatività. Durante il sonno, il cervello crea connessioni insolite tra idee e ricordi, portando a intuizioni che potrebbero non emergere nella vita diurna.

Non a caso, artisti, scienziati e scrittori hanno tratto ispirazione dai sogni: il chimico August Kekulé, ad esempio, scoprì la struttura ad anello del benzene dopo aver sognato un serpente che si mordeva la coda.

Questa capacità dei sogni di generare associazioni inaspettate è legata alla ridotta attività della corteccia prefrontale(responsabile del pensiero logico) durante il sonno REM, che lascia spazio a un pensiero più fluido e immaginativo.


Minaccia simulata: una teoria evolutiva

Un’ipotesi affascinante, proposta dal neuroscienziato Antti Revonsuo, suggerisce che i sogni abbiano una funzione evolutiva: prepararci alle minacce. Secondo la teoria della simulazione delle minacce, i sogni ci permettono di esercitarci ad affrontare situazioni pericolose in un ambiente sicuro.

Questo spiegherebbe perché molti sogni coinvolgono emozioni intense, come paura o ansia, o scenari di fuga e sopravvivenza. Anche se oggi viviamo in un mondo relativamente sicuro, questa funzione potrebbe essere un retaggio evolutivo.


Perché i sogni sono così strani?

La natura spesso caotica e surreale dei sogni è dovuta al modo in cui il cervello funziona durante il sonno. Senza il filtro della logica razionale, il cervello mescola ricordi, emozioni e immagini in modo libero.

Inoltre, i neurotrasmettitori che regolano la memoria e l’attenzione, come la serotonina, sono meno attivi durante il sonno REM, il che contribuisce alla natura frammentata e illogica dei sogni.


Sogni lucidi: quando prendiamo il controllo

Un fenomeno particolarmente intrigante è il sogno lucido, in cui ci rendiamo conto di star sognando e, in alcuni casi, possiamo controllare il sogno.

I sogni lucidi sono studiati per il loro potenziale terapeutico, ad esempio per affrontare incubi ricorrenti o migliorare le prestazioni in attività come lo sport o la musica attraverso la pratica mentale.


I sogni hanno un significato?

Da Freud in poi, molti hanno cercato di interpretare i sogni come messaggi simbolici. Sebbene la psicoanalisi moderna sia meno rigida, molti psicologi ritengono che i sogni possano riflettere i nostri desideri, paure o conflitti interiori.

Tuttavia, non tutti i sogni hanno un significato profondo: a volte, sono semplicemente il risultato di un cervello che “fa ordine” tra le sue connessioni.

Sognare è una delle esperienze più misteriose e affascinanti della nostra vita. Anche se non abbiamo ancora una risposta definitiva sul perché sogniamo, le evidenze suggeriscono che i sogni aiutino a consolidare ricordi, elaborare emozioni, stimolare la creatività e, forse, prepararci alle sfide della vita.

La prossima volta che ti svegli da un sogno strano o intenso, pensa che il tuo cervello ha lavorato tutta la notte per tenerti in equilibrio, creativo e pronto ad affrontare il mondo.
E chissà, magari quel sogno ti ha appena regalato l’idea per risolvere un problema o creare qualcosa di straordinario!