Recentemente, il governo pakistano ha annunciato l’intenzione di candidare Donald Trump al Premio Nobel per la Pace 2026, citando il suo presunto ruolo nel disinnesco di una crisi tra India e Pakistan. Questa mossa ha suscitato dibattiti, ma come avviene esattamente la candidatura al Nobel per la Pace?
Come avviene il processo di candidatura al Nobel per la Pace
Il Premio Nobel per la Pace, istituito dal testamento di Alfred Nobel nel 1895, è assegnato annualmente dal Comitato Norvegese per il Nobel, composto da cinque membri eletti dal Parlamento norvegese (Storting). A differenza degli altri premi Nobel, gestiti da istituzioni svedesi, il Nobel per la Pace viene deciso e consegnato a Oslo, in Norvegia. Il processo di nomina è regolato da statuti precisi e si articola in diverse fasi:
Chi può nominare un Nobel per la Pace?
Le candidature possono essere presentate solo da persone o enti qualificati, come:
- Membri di assemblee nazionali, governi o capi di Stato di Paesi sovrani.
- Membri della Corte Internazionale di Giustizia o della Corte Permanente di Arbitrato all’Aia.
- Professori universitari, emeriti o associati in discipline come storia, scienze sociali, diritto, filosofia, teologia o religione; rettori universitari; direttori di istituti di ricerca sulla pace o di politica estera.
- Ex vincitori del Nobel per la Pace o membri dei consigli direttivi di organizzazioni premiate.
- Membri attuali o passati del Comitato Norvegese per il Nobel (con proposte da presentare entro la prima riunione post-scadenza).
- Ex consiglieri del Comitato.
Nel caso del Pakistan, la nomina di Trump è stata proposta dal governo, che rientra tra i soggetti qualificati.
Come si presenta una nomina?
Le nomination devono essere inviate entro il 31 gennaio dell’anno in cui si desidera concorrere (per il 2026, la scadenza sarà il 31 gennaio 2026). Dal 2025, il Comitato ha introdotto un modulo online accessibile ai nominatori qualificati dopo l’annuncio del vincitore (10 ottobre). Non è richiesta un’invitazione formale, e le nomination non scadono: se non premiate, possono essere considerate l’anno successivo. I membri del Comitato possono aggiungere nomi durante la prima riunione dopo la scadenza.
Numero di candidati e segretezza
Ogni anno, il Comitato riceve centinaia di nomination: per il 2025, sono stati registrati 338 candidati (244 individui e 94 organizzazioni). I nomi dei nominati e dei proponenti sono segreti per 50 anni, salvo che i nominatori stessi decidano di renderli pubblici, come nel caso del Pakistan con Trump. Il Comitato non conferma né smentisce le nomination, e la semplice candidatura non implica un’approvazione ufficiale.
Selezione del Vincitore
Febbraio-Marzo: Il Comitato esamina le nomination e crea una shortlist di 20-30 candidati.
Aprile-Settembre: Consulenti permanenti e esperti internazionali analizzano i candidati, producendo rapporti dettagliati.
Settembre-Ottobre: Il Comitato discute i finalisti, cercando di raggiungere l’unanimità. In caso di disaccordo, si procede con un voto a maggioranza semplice. La decisione finale avviene poco prima dell’annuncio, previsto per il primo venerdì di ottobre (per il 2025, il 10 ottobre).
10 Dicembre: Il premio viene consegnato a Oslo, alla presenza del re di Norvegia.
Criteri di valutazione
Il premio è assegnato a chi ha compiuto “il maggior o miglior lavoro per la fraternità tra le nazioni, l’abolizione o la riduzione degli eserciti permanenti e la promozione di congressi di pace”, come indicato nel testamento di Nobel. Tuttavia, il concetto di “pace” si è evoluto, includendo diritti umani, disarmo, mediazione diplomatica e attivismo umanitario. Dal 2005, il Comitato ha enfatizzato il sostegno a diritti umani, diplomazia e modelli liberali.
La Candidatura di Trump: contesto e critiche
La proposta del Pakistan di candidare Trump si basa sul suo presunto ruolo nella mediazione di una recente crisi tra India e Pakistan. Sebbene i dettagli siano vaghi, questa mossa sembra riflettere un gesto politico più che un riconoscimento oggettivo. Trump non è nuovo a nomination per il Nobel: nel 2018, due parlamentari norvegesi lo proposero per i suoi sforzi di riconciliazione tra Corea del Nord e Corea del Sud, e nel 2021 un politico di estrema destra norvegese lo candidò per gli Accordi di Abramo. Nessuna di queste nomination ha portato a una vittoria.
Critiche alla candidatura:
- Motivazioni Politiche: La nomination di Trump appare come un gesto diplomatico del Pakistan per rafforzare i legami con gli USA, piuttosto che un riconoscimento di risultati concreti. La crisi India-Pakistan è complessa, e il ruolo di Trump, se confermato, potrebbe essere marginale rispetto a quello di altri attori regionali.
- Storia Controversiale: Durante il suo primo mandato, Trump ha intensificato tensioni geopolitiche, come il ritiro dall’accordo nucleare con l’Iran e l’assassinio di Qassem Soleimani, azioni che hanno destabilizzato il Medio Oriente. Gli Accordi di Abramo, pur significativi, non hanno risolto il conflitto israelo-palestinese, limitandosi a normalizzare relazioni tra Stati già non in guerra. Queste scelte mal si conciliano con l’ideale di pace del Nobel.
- Precedenti Controversi: Il Nobel per la Pace ha spesso suscitato polemiche per nomine o assegnazioni percepite come politiche. Ad esempio, Barack Obama vinse nel 2009 dopo soli nove mesi in carica, suscitando scetticismo (lo stesso Obama ammise di non sentirsi pienamente meritevole). Nomine satiriche, come quella di Adolf Hitler nel 1939, dimostrano che la candidatura non equivale a un’approvazione.
- Impatto Simbolico: Una candidatura di Trump potrebbe essere sfruttata per propaganda interna, come già accaduto nel 2019 quando egli citò una presunta nomina da parte del premier giapponese Shinzo Abe, mai confermata.
Prospettive di vincita
La probabilità che Trump vinca il Nobel è remota. Il Comitato tende a premiare figure o organizzazioni con un impegno prolungato per la pace, come i sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki (Nihon Hidankyo, 2024) o la Croce Rossa (premiata tre volte). La candidatura di Trump, pur valida formalmente, sembra più un gesto simbolico che una proposta con solide basi. Inoltre, il Comitato è noto per la sua indipendenza e per evitare scelte che potrebbero essere percepite come politicamente divisive.
La candidatura al Nobel per la Pace dunque è un processo aperto ma regolato, che consente a soggetti qualificati come il governo pakistano di proporre figure come Trump. Tuttavia, la nomina non è un endorsement, e il percorso verso la vittoria è lungo e rigoroso. La proposta di Trump, più che riflettere un reale contributo alla pace, sembra un atto politico volto a ottenere visibilità o favori diplomatici. Come la storia del Nobel dimostra, non basta essere nominati per essere considerati veri artefici di pace: figure come Mahatma Gandhi, mai premiato nonostante molteplici candidature, ne sono un esempio eclatante. Per gli osservatori, questa candidatura è un promemoria della necessità di guardare oltre i titoli e analizzare criticamente le motivazioni e i risultati concreti.