Gravita Zero: comunicazione scientifica e istituzionale

La bufala del “complotto di Obama” per affossare Trump

PER CHI HA POCO TEMPO: 

Tulsi Gabbard, ora Direttrice dell’Intelligence USA, accusa l’ex presidente Obama di aver manipolato i servizi segreti nel 2016 per far sembrare che la Russia avesse aiutato Trump a vincere le elezioni. Gabbard ha reso pubblici dei documenti che, secondo lei, mostrano una “cospirazione” per colpire Trump. Tuttavia, varie indagini indipendenti confermano che la Russia ha davvero cercato di influenzare le elezioni, anche se non ci fu collusione con Trump. Le accuse di Gabbard stanno creando nuove tensioni negli USA e tra gli alleati, sollevando dubbi sull’uso politico dell’intelligence e sulla fiducia nelle istituzioni.
Alcuni analisti, tra cui Warner e Himes, suggeriscono che la declassificazione sia un tentativo di distogliere l’attenzione dalla controversia sui file di Jeffrey Epstein, che l’amministrazione Trump si è rifiutata di rilasciare completamente.

Le Accuse di Tulsi Gabbard contro l’Amministrazione Obama sull’Interferenza Russa nelle Elezioni del 2016

Il 18 e 23 luglio 2025, la Direttrice dell’Intelligence Nazionale (DNI) degli Stati Uniti, Tulsi Gabbard, ha declassificato documenti che accusano l’amministrazione dell’ex presidente Barack Obama di aver manipolato informazioni di intelligence per creare una narrativa falsa sull’interferenza russa nelle elezioni presidenziali del 2016, al fine di delegittimare la vittoria di Donald Trump.

Queste accuse, definite da Gabbard come evidenza di una “cospirazione traditrice” e di un “tentativo di colpo di stato” contro Trump, hanno riacceso il dibattito su un episodio che ha segnato profondamente la politica statunitense negli ultimi dieci anni. Questo articolo analizza in modo obiettivo le affermazioni di Gabbard, il contesto geopolitico, le implicazioni per la fiducia nelle istituzioni americane e le reazioni internazionali, basandosi su fonti verificate.


Contesto delle Accuse e Documenti Declassificati

I documenti declassificati, tra cui un rapporto della House Permanent Select Committee on Intelligence (HPSCI) del settembre 2020 e comunicazioni interne dell’amministrazione Obama, suggeriscono che l’Intelligence Community Assessment (ICA) del gennaio 2017 — che concludeva che la Russia avesse condotto una campagna di influenza per favorire Trump — sia stato influenzato da “direttive insolite” di Obama e basato su fonti non verificate, come il controverso dossier Steele.

Secondo Gabbard, valutazioni pre-elettorali indicavano che la Russia “probabilmente non stesse cercando di influenzare le elezioni attraverso mezzi cibernetici”, ma dopo la vittoria di Trump, Obama avrebbe ordinato un nuovo rapporto per promuovere una narrativa opposta.

Le accuse si concentrano su figure chiave dell’amministrazione Obama:

Gabbard ha dichiarato che questi funzionari avrebbero “fabbricato” intelligence per alimentare indagini come quella di Robert Mueller, due impeachment e tensioni USA-Russia, con l’obiettivo di minare la legittimità di Trump. Ha anche annunciato che i documenti sono stati inviati al Dipartimento di Giustizia per un possibile rinvio a giudizio penale.


Valutazione delle Prove

Le affermazioni di Gabbard si basano su discrepanze tra valutazioni pre-elettorali, che escludevano manipolazioni dirette dei voti da parte della Russia, e l’ICA del 2017, che ha concluso con “alta fiducia” che Vladimir Putin abbia ordinato una campagna di influenza attraverso hacking del Democratic National Committee (DNC) e propaganda sui social media.

Tuttavia, queste discrepanze non contraddicono necessariamente le conclusioni dell’ICA, poiché le valutazioni pre-elettorali si concentravano sull’infrastruttura elettorale, mentre l’ICA esaminava forme di interferenza più ampie, come la diffusione di e-mail rubate tramite WikiLeaks.

Fonti indipendenti — come il rapporto bipartisan del Senate Intelligence Committee del 2020, presieduto da Marco Rubio — hanno confermato che la Russia ha condotto una campagna di influenza per favorire Trump, senza manipolare i voti.

Il rapporto Mueller (2019) e l’indagine di John Durham (2023) non hanno trovato prove di collusione tra la campagna di Trump e la Russia, né di una cospirazione criminale da parte dell’amministrazione Obama.

Esponenti democratici come Mark Warner e Jim Himes hanno definito le accuse di Gabbard “senza fondamento” e “politicamente motivate”, sostenendo che i documenti non smentiscono le conclusioni sull’interferenza russa.

Il dossier Steele, finanziato dalla campagna di Hillary Clinton, è citato da Gabbard come prova di intelligence inaffidabile. Tuttavia, il rapporto Mueller e il Senate Intelligence Committee hanno chiarito che l’ICA non si basava principalmente sul dossier, ma su prove indipendenti, come l’hacking del DNC.

Il portavoce di Obama, Patrick Rodenbush, ha definito le accuse “ridicole” e un tentativo di distrazione, sottolineando che nulla nei documenti contraddice l’interferenza russa.


Implicazioni Geopolitiche

1. Polarizzazione Interna

La declassificazione dei documenti e le accuse di “tradimento” contro Obama riaccendono la polarizzazione politica negli USA, rafforzando la narrativa di Trump secondo cui le indagini sul Russiagate erano una “caccia alle streghe”.
Ciò potrebbe alimentare la sfiducia nelle istituzioni, in particolare nell’Intelligence Community, già sotto pressione per le accuse di politicizzazione.

2. Relazioni USA-Russia

Le affermazioni di Gabbard, che mettono in dubbio l’interferenza russa, potrebbero essere interpretate come un tentativo di riabilitare le relazioni con Mosca, in linea con la retorica di Trump.
Tuttavia, ciò rischia di compromettere la credibilità degli Stati Uniti presso gli alleati, come i membri del Five Eyes, che hanno espresso preoccupazioni per la declassificazione di informazioni sensibili.

3. Fiducia nell’Intelligence

La decisione di Gabbard di declassificare documenti senza completare il processo di redazione, come riportato da fonti Democratiche, potrebbe danneggiare le fonti e i metodi di intelligence, mettendo a rischio la cooperazione internazionale.

Il senatore Warner ha avvertito che tali azioni inviano un “messaggio agghiacciante” agli alleati, suggerendo che gli Stati Uniti non siano più affidabili nella protezione delle informazioni condivise.

4. Contesto Epstein

Alcuni analisti, tra cui Warner e Himes, suggeriscono che la declassificazione sia un tentativo di distogliere l’attenzione dalla controversia sui file di Jeffrey Epstein, che l’amministrazione Trump si è rifiutata di rilasciare completamente.
Questo solleva interrogativi sull’uso strategico delle declassificazioni a fini politici.


Reazioni Internazionali

Le accuse di Gabbard hanno ricevuto poca attenzione diretta dai media russi, ma la narrativa che minimizza l’interferenza di Mosca potrebbe essere sfruttata dal Cremlino per rafforzare la sua propaganda, che da tempo nega qualsiasi coinvolgimento nel 2016.

Gli alleati occidentali, come il Regno Unito e il Canada, hanno espresso preoccupazioni per la sicurezza delle informazioni condivise con gli Stati Uniti, temendo che la declassificazione possa compromettere operazioni congiunte.


Per riassumere

Le accuse di Tulsi Gabbard contro l’amministrazione Obama si basano su documenti che evidenziano discrepanze procedurali nell’elaborazione dell’ICA del 2017, ma non forniscono prove definitive di una cospirazione orchestrata per delegittimare Trump.

Le conclusioni sull’interferenza russa sono state confermate da indagini indipendenti, e le accuse di Gabbard appaiono più come un’operazione politica che come una rivelazione basata su fatti concreti.

In un contesto geopolitico già teso, queste declassificazioni rischiano di erodere la fiducia nelle istituzioni americane e nelle alleanze internazionali, senza necessariamente alterare la comprensione consolidata degli eventi del 2016.

La polarizzazione interna e le implicazioni per la sicurezza nazionale rendono questa vicenda un caso di studio sull’uso dell’intelligence a fini politici.

Rapporti ufficiali e documenti governativi
  1. Intelligence Community Assessment – ICA 2017
    Titolo completo: Assessing Russian Activities and Intentions in Recent US Elections
    Ufficialmente pubblicato dall’Ufficio del Direttore della National Intelligence (ODNI), gennaio 2017.
    Link (ufficiale)

  2. Rapporto Mueller – 2019
    Special Counsel Report on the Investigation into Russian Interference in the 2016 Presidential Election
    Link (Department of Justice)

  3. Senate Intelligence Committee Report – 2020
    Volume 5: Counterintelligence Threats and Vulnerabilities
    Conferma l’interferenza russa e l’accuratezza dell’ICA del 2017.
    Link (Senato USA)


🔹 Fonti giornalistiche e analisi

  1. Politico – “Tulsi Gabbard questions Russia intel assessment”
    Articolo che riporta le critiche di Gabbard e il contesto politico in cui sono avvenute.
    https://www.politico.com

  2. The Washington Post – Fact-checking the 2017 ICA
    Analisi critica delle accuse mosse contro il rapporto ICA e della sua metodologia.
    https://www.washingtonpost.com

  3. NBC News – “Senate report confirms Russian interference, defends ICA”
    Riassunto delle conclusioni bipartisan del Senato.
    https://www.nbcnews.com


🔹 Tulsi Gabbard – Dichiarazioni ufficiali

  1. Tulsi Gabbard’s official website and social media statements
    Alcune dichiarazioni sono state rilasciate su X (Twitter) o in interviste a media alternativi come Fox News o The Hill.
    https://www.tulsigabbard.com