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Giovanni Firera: “L’artigianato è il ponte umano ed economico tra Italia e Albania”

L’attestazione ufficiale rilasciata dalla Camera Nazionale dell’Artigianato dell’Albania – DHKZ rappresenta un riconoscimento formale e istituzionale che conferma il ruolo di rappresentanza ufficiale nei confronti dell’Italia e, in particolare, del Piemonte.  Questo incarico comporta l’avvio di nuove sinergie tra operatori dei due Paesi, la promozione di iniziative comuni, la partecipazione a fiere, eventi e tavoli di lavoro, nonché il sostegno alla creazione di reti di impresa e di collaborazione transnazionale. È, a tutti gli effetti, uno strumento strategico per rafforzare le relazioni bilaterali e valorizzare le eccellenze produttive locali in un’ottica di scambio, internazionalizzazione e sviluppo sostenibile.

“Un grande privilegio rappresentare in Piemonte e in Italia la Camera Nazionale dell’Artigianato dell’Albania. La nomina mi è stata comunicata nella giornata di oggi ed è inutile dire che sono felicissimo per l’importanza dei rapporti imprenditoriali che potrà aprire tra le due nazioni. Soprattutto in termini di progetti transnazionali, europei e di formazione.  Con questa nuova nomina si aprono interessanti prospettive di lavoro e di collaborazione”.

In seguito all’incarico  ufficiale ricevuto dalla Camera Nazionale dell’Artigianato dell’Albania – DHKZ, abbiamo incontrato il Dr. Giovanni Firera, già Console Onorario della Repubblica d’Albania in Italia, oggi rappresentante ufficiale della DHKZ per il Piemonte e per l’intera Repubblica Italiana. Un riconoscimento prestigioso che apre nuove prospettive di cooperazione tra i due Paesi, specialmente nel settore dell’artigianato e delle piccole e medie imprese.

Giovanni Firera con il Segretario Generale della camera nazionale dell’artigianato Koli Sinjari, durante la sua visita a Torino

Dottor Firera, cosa significa per Lei questo nuovo incarico affidatole dalla DHKZ?

È un incarico che accolgo con profondo senso di responsabilità e gratitudine. La Camera Nazionale dell’Artigianato dell’Albania rappresenta un pilastro fondamentale per il rilancio e lo sviluppo del comparto artigianale albanese. Essere stato scelto come rappresentante per l’Italia è per me un riconoscimento importante del lavoro svolto in questi anni, ma anche uno stimolo a rafforzare i legami tra le due realtà economiche e culturali.

Quali saranno i suoi compiti principali in qualità di rappresentante ufficiale in Italia?

Il mio ruolo è quello di facilitare il dialogo e la collaborazione tra la DHKZ e le istituzioni italiane, in particolare le Camere di Commercio, le associazioni artigiane, gli enti di formazione e le organizzazioni professionali. L’obiettivo è sviluppare percorsi condivisi di formazione, qualificazione professionale e certificazione delle competenze degli artigiani albanesi, valorizzando le buone pratiche già presenti in Italia e aprendo canali di crescita bilaterale.

Nel documento si evidenzia il suo impegno come Console Onorario dell’Albania in Italia. Cosa ha rappresentato per lei questo incarico?

Essere Console Onorario è stata un’esperienza straordinaria, sia dal punto di vista umano che istituzionale. Ho avuto il privilegio di accompagnare molti momenti chiave nel percorso di integrazione della comunità albanese in Italia, favorendo il dialogo tra istituzioni e promuovendo opportunità concrete per le imprese e i cittadini. Il mio impegno si è sempre concentrato sulla cooperazione economica e culturale tra i due Paesi, con una particolare attenzione alla dimensione imprenditoriale e giovanile.

 

Bamir Topi, già Presidente dell’Albania con Giovanni Firera al Salone Internationale del Libro di Torino 2025

Qual è oggi, secondo Lei, il ruolo dell’artigianato nelle relazioni tra Italia e Albania?

L’artigianato è un patrimonio comune, fatto di saperi, tradizioni e creatività. È un settore che unisce i due Paesi non solo per affinità storiche, ma anche per la forte componente umana e territoriale. In Albania, come in Italia, le piccole e medie imprese artigiane rappresentano un motore essenziale di sviluppo economico. Rafforzare questo comparto significa generare occupazione, formazione e fiducia nelle nuove generazioni.

Recentemente, e questo è solo uno dei tanti traguardi in oltre un ventennio di reciproche affinità, nella prestigiosa cornice dell’Esperia Club di Torino durante la cerimonia di passaggio di consegne del Rotary Club Torino Next, frutto della fusione di due storici club torinesi, tra i momenti più significativi, ho potuto consolidare il gemellaggio con il Rotary Club di Tirana, suggellato dalla presenza del presidente albanese “Denis Xoxa”, che qui vediamo insieme al Presidente Rotary Club Torino Next (2024-2025), Walter Comello. Un gesto simbolico di grande valore, che testimonia la volontà di proseguire e rafforzare la collaborazione tra Italia e Albania in ambito sociale, culturale e formativo.
Il Presidente del Rotary Club albanese “Denis Xoxa”, Il Presidente del Rotary Next /2024-20259 Walter Comello e l’ex Console dell’Albania in Italia Giovanni Firera

Lei ha spesso parlato del valore delle nuove generazioni. In che modo questo incarico le permette di contribuire a loro favore?

Le nuove generazioni meritano opportunità concrete e strumenti adeguati per affrontare il futuro. In questo nuovo ruolo, uno dei miei obiettivi sarà proprio quello di favorire progetti di scambio e formazione tra giovani artigiani, sia albanesi che italiani, creando reti di collaborazione e laboratori di crescita professionale. Vogliamo valorizzare le loro idee, accompagnarle con competenze e dare loro una prospettiva di sviluppo locale ma anche internazionale.

Ha già in programma delle iniziative concrete?

Sì, stiamo già lavorando con alcune realtà piemontesi per organizzare già dal prossimo autunno una  nostra presenza a importanti Fiere Internazionali di Import Export che mettano a confronto istituzioni, imprese e scuole professionali. Inoltre, siamo in contatto con enti di formazione per costruire percorsi condivisi di certificazione delle competenze, validi sia in Italia che in Albania. È solo l’inizio di un percorso che mi auguro sarà lungo e fruttuoso per entrambi i Paesi.

Un’ultima domanda: cosa La motiva oggi nel continuare questo impegno tra Italia e Albania?

Mi motiva la fiducia delle persone e la consapevolezza che il dialogo tra culture, se ben guidato, può generare valore per tutti. Dopo tanti anni di lavoro diplomatico e istituzionale, sento ancora forte il desiderio di mettere la mia esperienza a servizio di progetti concreti, inclusivi e sostenibili. E l’artigianato, con la sua umanità e il suo radicamento, è forse il settore che più incarna questo spirito.

A cura di Agenzia Digitale Italiana 
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